Giorno della Memoria 2019: al Teatro Goldoni la cerimonia cittadina con il sindaco Brugnaro e il presidente della Comunità ebraica Gnignati

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Giorno della Memoria 2019: al Teatro Goldoni la cerimonia cittadina con il sindaco Brugnaro e il presidente della Comunità ebraica Gnignati

27/01/2019

Si è svolta oggi al Teatro Goldoni di Venezia, alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e del presidente della Comunità ebraica di Venezia, Paolo Gnignati, la cerimonia cittadina per il Giorno della Memoria 2019. Tra il pubblico numerose autorità civili e militari, tra cui la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, il prefetto Vittorio Zappalorto, e molti cittadini.

"In un angolo del campo di concentramento di Bergen-Belsen - ha esordito il sindaco - qualcuno aveva inciso, forse con l’aiuto di un coltello o di un chiodo, questo graffito: 'Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia'. Quelle parole, che racchiudono la rassegnazione di un uomo di fronte all’odio del proprio 'fratello', devono essere il fondamento e la ragione per la quale, anche oggi, dopo 74 anni dall’abbattimento dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, abbiamo voluto essere qui, assieme, per affermare il diritto alla 'Memoria' di quei fatti. È un nostro dovere. La storia di quell’uomo, la sua personale sofferenza, i suoi ricordi, i suoi dolori le sue angosce e la sua testimonianza non li sapremo mai, perché l’obiettivo del genocidio nazista era quello di cancellarne l’identità. Invece no! A lui e a tutti quei milioni di uomini, donne e bambini perseguitati con le leggi razziali e poi strappati alla loro quotidianità per essere portati nei lager noi possiamo, anzi, dobbiamo, dare Memoria".

Citando un passo dell'ultimo libro di Primo Levi che recita “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”, il sindaco ha così proseguito: "Oggi noi siamo chiamati a conoscere. Il mondo deve saper far 'Memoria' del male che è stato in grado di generare per evitare che esso possa tornare a travolgerci. Non possiamo girarci dall’altra parte davanti alla sofferenza dei nostri fratelli: così facendo sommeremmo alla responsabilità di chi la causa, la nostra che non l'abbiamo impedita. E se vogliamo dare la giusta importanza al nostro essere qui, lasciamo da parte la tanta retorica e le frasi fatte che accompagnano questa giornata e partiamo dalla ferma convinzione che la storia è scritta da ciascuno di noi, con piccoli gesti quotidiani, che, uniti a quelli di altri uomini e donne, possono alimentare l’odio o l’indifferenza oppure contribuire a costruire un presente e un futuro di pace".

"Alla comunità ebraica di Venezia, che pagò un doloroso tributo alla politica della discriminazione e dell’odio e a tutti coloro che quotidianamente sono impegnati a costruire ponti di pace - ha concluso il primo cittadino - arrivi il caloroso abbraccio della Città. Grazie alla vostra testimonianza oggi abbiamo raccontato quella 'Storia' che nessuno, secondo l'anonimo scrittore, avrebbe mai raccontato e che, invece, è stata in grado di scalfire nei nostri cuori il grande insegnamento della tolleranza, dell’accoglienza e dell’integrazione". 

Sul libero arbitrio dell'uomo, che significa libertà di scelta, e sulla responsabilità che da questo discende, si è concentrato l'intervento del presidente Gnignati. "La Giornata della memoria - ha sottolineato - ci invita a ricordare non solo il male che è stato fatto agli ebrei ma anche il bene compiuto dalle persone che li hanno aiutati mettendo a rischio la propria vita". "L'indifferenza - ha proseguito - fu uno dei problemi cruciali al tempo delle leggi razziali, le cui vittime non furono solamente gli ebrei, ma la stessa identità storico culturale italiana". Gnignati ha poi ricordato che la nostra stessa Costituzione è frutto di un alto compromesso tra forze politiche profondamente differenti che però hanno saputo creare una 'casa comune': "E' necessario preservare oggi questa casa comune, in cui ci siano identità differenti che accettino tutte determinati principi della convivenza. Si tratta di un'opera quotidiana che spetta a ciascun cittadino, ma in particolare alle istituzioni". Citando infine il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che in un suo discorso disse di sentirsi "livornese, italiano e europeo", Gnignati ha concluso "E' questa la ricchezza della molteplicità, che ci può vedere tutti uniti, preservando la nostra identità, ma lavorando insieme in comune".

Ai discorsi ufficiali è seguita la rappresentazione di teatro canzone “Caffè Odessa” di Miriam Camerini, a cura dell’associazione culturale “Tra i due Soli”. Dodici brani, dall’ebraico al ladino, dallo yiddish alla canzone americana, per viaggiare tra tempi e luoghi diversi e scoprire l’intreccio tra musica, identità ebraica e lingue dell’ebraismo. Sul palco, oltre a Miriam Camerini, Manuel Buda alla chitarra, saz e voce, Bruna Di Virgilio al violoncello e pianoforte, Arturo Garra al clarinetto.

Gli appuntamenti del Giorno della memoria proseguiranno questo pomeriggio, alle 16.30, al Conservatorio di Venezia “Benedetto Marcello”, con il concerto “La Ballata dell’esilio Omaggio a Mario Castelnuovo Tedesco”, e alle 18 alla Serra dei Giardini di Castello dove verranno proposte “Letture dal Barenon. Storie di anime in guerra”, con Moira Mion. 

Venezia, 27 gennaio 2019

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