A quattordici anni dalla sua ultima esibizione, nel 2005, Uto Ughi, celebre violista di fama mondiale, ritorna al Toniolo di Mestre nell’ambito della rassegna “Io sono musica”. E il concerto più atteso della XXXIII stagione sinfonica di musica da camera e sinfonica non delude le aspettative.
Lunghi minuti di applausi per Uto Ughi che accompagnato al pianoforte da Andrea Bacchetti si è esibito in una selezione di brani che costituiscono delle vette del repertorio violinistico del Settecento ed Ottocento: Il Trillo del Diavolo di Tartini, due celebri composizioni di Camille Saint Saëns, Havanaise op. 83 e Rondò capriccioso op. 28, la celeberrima Carmen Fantasy di Pablo de Sarasate.
Ad introdurre l’esibizione il presidente dell’associazione Amici della Musica di Mestre Giovanni Caprioglio che ha sottolineato l’importanza della serata, un “omaggio alla bellezza e all’Europa”.
Uto Ughi ha suonato uno dei suoi preziosi violini: un Guarneri del Gesù del 1744 ed uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven dedicò la famosa Sonata. Il maestro ha introdotto le composizioni raccontando al pubblico alcuni aspetti essenziali.
Il concerto è stato ideato dal Direttore Artistico Mario Brunello quale omaggio alla straordinaria carriera di Uto Ughi, alfiere della Musica in tutto il mondo. Proprio a testimonianza della sua arte, della sua prestigiosa carriera e del suo amore per Venezia, che lo portò a fondare nel 1976 il festival musicale “Omaggio a Venezia”, finalizzato alla raccolta di fondi per il restauro dei monumenti della città, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha voluto consegnare al maestro una targa quale riconoscimento per il suo legame artistico e culturale con la città. “Ringrazio il maestro per questo straordinario concerto – ha dichiarato il primo cittadino – e al presidente dell’associazione Amici della musica per aver organizzato a Mestre questo appuntamento d’eccezione”.
“Dal Rinascimento in poi - ha spiegato il maestro Ughi - i musicisti che andavano dall’Italia alla Germania, dalla Russia alla Spagna partivano spesso da Venezia che era un polo culturale”. Ricordando poi il riconoscimento che era stato istituito a Venezia qualche tempo fa, denominato “Una vita per la musica”, il celebre violinista si è impegnato a riproporre il premio.