Presentato a Ca' Farsetti il nuovo Piano delle acque: strumento di supporto alla pianificazione urbanistica e di controllo del rischio idrogeologico

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La presentazione del Piano delle acque
 

Presentato a Ca' Farsetti il nuovo Piano delle acque: strumento di supporto alla pianificazione urbanistica e di controllo del rischio idrogeologico

07/11/2018

E' stato approvato questa mattina dalla Giunta comunale il nuovo Piano delle Acque, lo strumento di ricognizione e indagine delle reti, di analisi e studio delle criticità, di definizione degli interventi di mitigazione e di approccio alla risoluzione degli indirizzi, delle normative e dei regolamenti di polizia idraulica. Lo strumento, che costituisce un supporto alla pianificazione urbanistica e territoriale, è stato presentato alla stampa alla presenza del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, dell'assessore all'Ambiente e Urbanistica Massimiliano De Martin, del direttore generale di Veritas Andrea Razzini e di Carlo Bendoricchio, direttore generale del Consorzio Acque risorgive.

"Nuova programmazione del territorio"

“Il Piano delle acque – ha esordito De Martin - consente una nuova programmazione, oltre a garantire un miglior livello di controllo del rischio idrogeologico. Viene indicato per esempio dove le acque saranno deviate o trattate per poi essere immesse in ambito naturale, con un'influenza positiva sull'ambiente. Il Piano, frutto di un lavoro durato 3 anni, ha scattato una fotografia del territorio concentrando l'attenzione anche sul dimensionamento e la manutenzione dei canali e dei fossi. Sono state inoltre indicate le misure migliorative sotto l'aspetto idrogeologico, specie per le aree considerate a rischio esondazione. Per questo motivo sarà uno strumento molto utile per la Protezione civile in caso di future calamità. Voglio ringraziare Veritas e Consorzio Acque Risorgive per essere andati ad analizzare uno a uno i possibili pericoli presenti in terraferma, è stato un lavoro di squadra”.

Le criticità

Come è stato spiegato da Carlo Bendoricchio, il Piano individua 66 criticità nelle varie Municipalità di terraferma che interessano la rete di bonifica, quella privata, la fognatura o la combinazione di questi 3 fattori. Per ciascun problema è stata proposta almeno una possibilità di soluzione, e gli studi di fattibilità tecnico economica (oltre che quelli di progettazione) che verranno sviluppati individueranno la soluzione migliore dal punto di vista del rapporto costi-benefici.

"Lavoro di squadra"

Realizzato a partire dal 2016, l'aggiornamento del piano – è stato sottolineato – è il risultato di un lavoro molto dettagliato, nato dalla collaborazione di un team composto da più realtà: "Sono stati aperti tutti i pozzetti lungo le strade per verificare le condizioni della rete mista, si è arrivati a una mappa complessiva della rete meteorica e alla carta dettagliata dei sottobacini idraulici - ha spiegato Bendoricchio - Veritas ha calcolato l'eventuale effetto della portata delle piogge su canali e tubazioni, mentre il team ha messo a punto un modello di previsione di possibili allagamenti o aree considerate a rischio".

Bando per l'idrovora di via Torino a Mestre

Il Piano costituirà uno strumento di conoscenza per la futura programmazione e pianificazione edilizia del territorio: "Tra i vari interventi che il documento ha censito – ha evidenziato il direttore generale di Veritas, Andrea Razzini - c'è la nuova idrovora di via Torino a Mestre, che sarà appaltata dal Gruppo attraverso fondi inseriti nel 'Patto per Venezia'. Il bando di gara per la sua realizzazione sarà pubblicato a giorni. Si tratta di un'opera da 8 milioni di euro che consentirà la messa in sicurezza della parte centrale e più densamente popolata di Mestre. Questo tipo di strutture - ha sottolineato -diventano ancora più rilevanti nel momento in cui si ha la possibilità di contare su una visione d'insieme, con un coordinamento delle competenze. Questo è il caso del nuovo Piano delle acque”.

"'Buffer zone' dalle montagne al mare"

"La realtà – ha concluso il sindaco Brugnaro - è che ho preso a cuore sin dal mio insediamento il tema della gestione delle acque, ma dobbiamo immaginare una 'buffer zone' molto più ampia rispetto alla terraferma e alla laguna, che vada dalla montagna fino al mare. Solo così possiamo parlare di salvaguardia di Venezia. Lavoriamo da tempo in silenzio con la Regione su questo. La nostra attenzione si dimostra con i fatti, come per esempio l'idrovora da 8 milioni di euro che andrà a gara. Con quest'ultima non si prendono voti, ciò nonostante l'abbiamo inserita tra le opere finanziate nel Patto per Venezia". Il primo cittadino, però, spera in uno strumento dai confini più estesi: "Penso a un Piano che riguardi anche tutto il bacino scolante - ha puntualizzato - in più è da tempo che chiediamo le competenze sulle aree dell'ex Magistrato alle acque, l'ho ribadito anche al ministro Danilo Toninelli l'altro giorno. Devo ringraziare anche la Regione per il lavoro che stiamo facendo insieme, anche per quanto riguarda Porto Marghera. Ci stiamo aiutando e questo è importante. Se vogliamo parlare di salvaguardia di Venezia - ha concluso Brugnaro - dobbiamo necessariamente allargare lo sguardo".

L'iter di approvazione

Il Piano delle acque approvato oggi dalla Giunta sarà ora presentato alle Municipalità della terraferma, che lo analizzeranno punto per punto. Successivamente sarà sottoposto all'esame delle commissioni consiliari comunali competenti, per poi approdare in Consiglio comunale. L'iter prevede inoltre l'invio alla Regione per la Vas (Valutazione ambientale strategica) e, infine, l'ultima e definitiva approvazione da parte del Consiglio comunale.

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