Aumenta il consumo di droghe pesanti sintetiche, ritorna il crack e si abbassa l'età media dei consumatori. Sono le ragazzine ad entrare in contatto con le sostanze illegali prima dei coetanei maschi e tendenzialmente, per tutti loro, si parla di poli - abuso: i giovani sviluppano dipendenze da più sostanze; il Governo monitora intanto la diffusione del Fentanyl, oppioide sintetico 50 volte più potente dell'eroina, il cui abuso può avere conseguenze letali.
L'analisi del fenomeno della tossicodipendenza, l'offerta assistenziale delle strutture, la rete integrata dei servizi pubblici e privati per affrontare la situazione delle dipendenze sono stati argomenti di approfondimento nella due giorni di convegno organizzato all'ospedale civile di Venezia da Intercear (Coordinamento Enti ausiliari regionali) con il Covest, associazione composta da enti accreditati in Regione Veneto per la gestione di servizi di tipo socio-sanitario nell’ambito delle dipendenze.
"Non v’è dubbio che il fenomeno del consumo di droghe contenga al suo interno una complessità tale da necessitare, per governarlo, di una molteplicità di interventi, che non possono essere svolti da un soggetto solo", ha esordito il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, invitato alla seconda e ultima giornata di Convegno "In - dipendenza: dimensione nazionale del fenomeno, la cura, la prevenzione", insieme all'assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin e al direttore generale Aulss 3 Serenissima Edgardo Contato. Presente anche l'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini.
Nel dibattito, che nella giornata odierna si è concentrato sulla rete di servizi a supporto di chi abusa di sostanze tossiche, il primo cittadino di Venezia ha presentato la strategia adottatta dal Comune: un approccio integrato, fatto dai servizi sociali, dall’area sanitaria, dalle forze dell'ordine, ma pure dalle più importanti agenzie educative che sono la famiglia e la scuola. Un modello esportabile anche a livello nazionale.
"Quotidianamente, giorno e notte, sul territorio, scende una sorta di “carovana”, fatta da operatori di strada, Polizia locale, ma anche dal servizio Veritas, che interviene quanto più puntualmente possibile. Nell'attività diurna ci sono 2 squadre di operatori sociali di strada, dalle 8 alle 21, con due automezzi che presidiano il territorio entrando in contatto con le persone che usano droghe e le accompagnano verso il centro o verso i servizi sanitari specialisti - ha spiegato il sindaco - Un centro diurno attivo sette giorni su sette, per 365 giorni l’anno, in cui ricevere servizi di accoglienza, colloqui con operatori sociali specializzati. Nel 2023 sono state 467 le singole persone contattate dagli operatori di strada e 1006 le persone che hanno usufruito del centro diurno".
L'attività notturna, invece, fa base al centro di accoglienza di via Giustizia, attivo dalle 21 alle 8 e tutti i giorni dell'anno, che può ospitare e seguire fino a 15 persone. Durante la notte l'unità di strada gira per la città a bordo di un automezzo, tra le 21 e le 3, avvicina tossicodipendenti, senza dimora e li accompagna al Centro. Nell'anno passato sono stati 268 gli individui accolti di notte, 3138 le accoglienze realizzate, con persone che quindi sono passate più volte per il Centro.
"La sfida è culturale: in termini di prevenzione la famiglia è la componente più importante, ma non va lasciata sola, anche di fronte alle nuove dipendenze, come le ludopatie e l’uso compulsivo della tecnologia che abbassano l’età media di chi si rivolge ai servizi sociali - ha continuato il sindaco, che ha concluso parlando del fondamentale apporto dello sport per fare prevenzione - I valori dello sport sono concreti, i risultati sono oggettivi. Vincere vuol dire vedersi riconoscere l’impegno e la fatica che si sono fatti, ma perdere insegna ancora di più, perché trasmette la voglia di reagire. E servono le strutture: ecco perchè curiamo anche i piccoli impianti e di periferia".
Da qui l'idea del voucher di 6Sport: 180 euro per ciascun bambino di 6 anni. Un progetto iniziato nel 2018 con il Comune di Venezia, esteso dal 2019 a tutti gli altri 43 Comuni della Città Metropolitana.