Il sindaco della Città di Venezia e della Città metropolitana, appreso della prematura scomparsa a 59 anni del professor Davide Frisoli, dirigente scolastico dei licei ”Bruno-Franchetti” di Mestre e “Benedetti-Tommaseo” di Venezia, ha voluto ricordare questa mattina nella seduta di Giunta la figura del docente mestrino mancato per Coronavirus la notte scorsa all’ospedale Dell’Angelo di Mestre.
“Come sindaco di Venezia e della Città metropolitana porgo le più sincere e sentite condoglianze alla moglie, ai figli, ai colleghi e agli alunni degli istituti in cui lavorava il professor Frisoli – ha detto il primo cittadino – Questo maledetto virus ci tocca oggi molto da vicino, colpisce un insegnante molto apprezzato e conosciuto in città. Dopo anni di insegnamento era impegnato come dirigente scolastico in più istituti in città: dall’istituto Querini che conta due scuole dell’infanzia, una primaria e una secondaria all’Istituto Viale San Marco che conta una scuola media, tre elementari, una materna più la scuola in pediatria all’ospedale oltre ai Licei Bruno-Franchetti e Benedetti-Tommaseo”.
Il professor Frisoli era amico di famiglia sia dell’assessore comunale Massimiliano De Martin, sia del consigliere delegato Luca Battistella.
“Davide era una persona rispettabilissima, moderata, capace di ascoltare le persone e gli alunni per non farli sentire numeri – è il ricordo di De Martin - Impegnato nel suo lavoro perché la scuola fosse sempre più luogo dove poter e saper insegnare ma soprattutto imparare, fuori dalle logiche conservative di potere. Alla ricerca del bene comune e del valore dell’insegnamento. Con lo stesso rispetto che nutriva per i 'figli degli altri', nel suo riserbo poneva attenzione e amore per la crescita della sua famiglia. Esempio di chi lavora in silenzio, senza cercare luci della ribalta, servitore dello Stato e riferimento per le famiglie per la crescita educativa e scolastica dei propri figli”.
“Il professor Frisoli era una persona squisita, gentile e onesta, uno stile d'altri tempi – aggiunge Luca Battistella, consigliere delegato -. Abbiamo condiviso il percorso scolastico delle nostre figlie. Non ci aspettavamo un epilogo così drammatico, non era credibile. Anzi, ogni giorno ci attendavamo la notizia del suo ritorno a casa tra le braccia della dolce moglie. Sapevamo che dalla sua aveva la forza di una bella 'filosofia' di una persona che non l'aveva solo studiata, ma la praticava nel suo quotidiano di lavoro, di vita”.