Si è svolto questo pomeriggio a Ca’ Farsetti l’incontro tra il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il cardinale Joseph Coutts, arcivescovo metropolita di Karachi (Pakistan). Presenti all'appuntamento il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, l'assessore alla Coesione sociale del Comune di Venezia, Simone Venturini e il direttore della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) Alessandro Monteduro.
Insieme al patriarca Moraglia il cardinale Coutts parteciperà questa sera, a partire dalle ore 19, alla Via Crucis promossa dal Patriarcato di Venezia ed in particolare dalla Pastorale giovanile nel centro di Mestre, dalla chiesa di San Girolamo al Duomo di San Lorenzo, dove il presule terrà il suo intervento-testimonianza.
"Quando mi è stato chiesto di illuminare Ca' Farsetti e i principali edifici cittadini di rosso come segno di solidarietà da parte di tutta la Città nei confronti dei cristiani perseguitati nel mondo – ha dichiarato il sindaco Brugnaro - non ho avuto alcuna esitazione. Oggi, incontrare il Cardinale Coutts, mi ha permesso di manifestargli personalmente tutta la nostra vicinanza. Venezia, che nella storia è sempre stata luogo di integrazione e di coabitazione tra le grandi religioni, sarà sempre baluardo di libertà e difenderà, in ogni occasione, il diritto di ciascuno di professare, nel rispetto delle regole, il proprio credo".
“Sono grato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, al Patriarcato e al Comune di Venezia per avermi dato l’opportunità di parlare della comunità cattolica del Pakistan - ha affermato il cardinale Joseph Coutts. Nel nostro Paese affrontiamo spesso discriminazione e perfino persecuzione e per noi è molto importante sapere di non essere dimenticati, sapere che i nostri fratelli nella fede ci sono vicini e pregano per noi. E perciò è fondamentale avere delle opportunità, come questa concessami a Venezia, di aumentare la consapevolezza circa la nostra drammatica situazione”.
“La presenza del cardinale Coutts - ha osservato il patriarca Francesco Moraglia - ci fa allargare di nuovo lo sguardo e il cuore, in un abbraccio fraterno e di pace che rivolgiamo in particolare ai cristiani del Pakistan da cui proviene. Come abbiamo fatto già alla Salute nel novembre scorso e come faremo stasera con la Via Crucis a Mestre, ci viene ricordato che questo è il tempo in cui non pochi cristiani nel mondo sono chiamati alla testimonianza per eccellenza: il martirio. Con maggiore attenzione e gratitudine dovremmo sempre tornare al dramma che milioni di cristiani vivono, scrivendo pagine vive e reali che solo la nostra faciloneria o inconsapevolezza potevano farci ritenere non più attuali”.