La sicurezza reale e percepita è stato oggi il tema al centro del Congresso Provinciale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) ospitato a Mestre nell’Auditorium della Città metropolitana. Un dibattito a cui hanno preso parte anche il sindaco di Venezia e della Città metropolitana Luigi Brugnaro, il prefetto Darco Pellos, il questore Gaetano Bonaccorso e il sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni.
Ad aprire i lavori l’intervento del segretario provinciale del Sap Giorgio Pavan. “Il bene si fa in silenzio ma non ci rassegniamo a migliorare questa nostra società – ha detto - C’è molto da fare assieme a cittadini, comitati e autorità, e il nostro compito è quello di essere a fianco di chi mette impegno e professionalità, esce in pattuglia e deve tornare a casa la sera dalla sua famiglia. Le risorse umane servon, per espletare i servizi quotidiani: nel 2025 55 agenti andranno in pensione, nel 2026 altri 48. Strutture: stiamo seguendo trasloco del commissariato di Chioggia e poi la nuova sede della questura a Marghera. Una struttura che serviva e che contiamo possa essere realizzata nei tempi previsti”.
“Stiamo combattendo una lotta quotidiana, portata avanti da forze dell’ordine e dai cittadini – ha aggiunto il prefetto Pellos - Questa città è un esempio di coscienza civile che non sopporta l’illegalità. Grazie ai comitati che nelle diverse modalità hanno dato un contributo serio alla forze di polizia per contrastare ogni forma di illegalità e criminalità. Sicurezza reale e percepita: a questo concetto credo poco, la sicurezza è quella che ognuno veramente sente e lo Stato deve garantirne i criteri fondamentali. Se ci riconosciamo in uno Stato dobbiamo riconoscerci in un principio fondamentale che è quello della sicurezza. In questo territorio si fa un grande sforzo tra istituzioni e componenti sicurezza: forze dell’ordine, amministrazioni locali, cittadini”.
“Sicurezza percepita e reale sono temi che trovano risultati diversi che vanno affrontati assieme - ha quindi aggiunto il Questore Bonaccorso - La sicurezza percepita è quella che si articola nei contesti del vivere moderno, dove tutto va veloce e va comunicato subito. Ci sono aree di disagio più ampliate, naturale conseguenza di due risultati diversi. Le fenomenologie criminali di questo territorio, sono ricorrenti su tutto il territorio nazionale. Problemi complessi che vanno affrontati come tali, in progressione. Ci siamo dati un metodo e con questo procediamo. Il problema piccolo, quello che crea spesso insicurezza in alcune aree del territorio, lo affrontiamo affrontando i soggetti che compiono crimini prendendoli uno per uno, cercando di fare un’attività investigativa per capire il livello di pericolosità dei soggetti, definendo delle priorità. Condivisione della progettualità con le forze positive che ci sono sul territorio è un’arma potente che dobbiamo usare e sono convinto che i risultati positivi arriveranno”.
“Innanzitutto grazie a tutte le donne e a tutti gli uomini che si occupano di sicurezza come Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Lagunari, Vigili del Fuoco, Suem e la nostra Polizia Locale - ha aperto il suo intervento il sindaco Brugnaro - Il nostro è un sistema integrato che ho portato in città con lo scopo di fare coesione tra le forze dell’ordine che offrono sicurezza. Abbiamo affrontato fin dall’inizio del mandato il toro dalle corna, con la nostra Polizia Locale, spiegando la città e cercando di far capire come funzionano, con le loro complessità, Venezia e Mestre. Il tema è serio perché la gente vuole tornare a casa tranquilla la sera. Il tema dell’accoglienza: va bene nel momento in cui c’è un piano una strategia, con il rispetto di uno dell’altro. Abbiamo aumentato da 40 a 60 milioni la spesa per la coesione sociale. Dopo il Covid ci sono persone che esplodono in momenti in cui non si può prevederlo. Il tema non è il criminale ma l’emarginazione di alcune categorie sociali. Noi con queste persone ci dialoghiamo, proviamo a parlarci, ma in alcuni casi non vogliono accettare, vogliono vivere per la strada”.
Il primo cittadino ha poi insistito sul tema degli investimenti per la sicurezza. “Abbiamo armato la Polizia Locale, investendo sui giovani formandoli e scegliendoli con test fisici e psico attitudinali. Danno una grande mano e si è creato un grande gruppo di lavoro con le altre forze dell’ordine e di sicurezza e soccorso. So quanto rischiate voi quando siete in divisa, siete un bersaglio a cielo aperto. Fa bene il sindacato anche chiedere più strutture e personale. La gente deve capire soprattutto una cosa: la divisa va rispettata e su questo vi difenderò sempre. Certo serve un cambio di impianto normativo per combattere gli episodi di microcriminalità. Sono d’accordo sulla depenalizzazione ma non sulla impunibilità. La mia proposta: dare poteri penali al giudice di pace. La nostra è una città speciale a cui servono poteri speciali. Venezia è un caso pilota per certi esperimenti, vedi il controllo targhe sulle strade metropolitane. La realtà di questo territorio è un esempio”.