"Governare, progettare ed educare per il futuro delle città" è il titolo del simposio che si è tenuto nel pomeriggio di oggi al Teatro Piccolo Arsenale, nell'ambito del programma Carnival della 18^ Mostra Internazionale di Architettura.
Nel corso del dibattito, introdotto dal presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto e incentrato sul tema dei modelli economici e politici utili a promuovere l’innovazione e meglio gestire la trasformazione urbana in un modo equo e positivo, è intervenuto il sindaco Luigi Brugnaro.
L'evento è stato organizzato in collaborazione con il Council on Urban Initiatives, la piattaforma di ricerca e promozione nata nel 2021 dalla collaborazione tra UN-Habitat, UCL Institute of Innovation and Public Purposee LSE Cities per promuovere città giuste, verdi e sane. È co-presieduta da Ricky Burdett e Mariana Mazzucato, che hanno moderato il simposio insieme a Lesley Lokko, curatrice della Biennale Architettura 2023.
Ed è proprio alla curatrice che il sindaco Brugnaro ha rivolto un ringraziamento in apertura del suo intervento: "Ha dato una grande sferzata alla Biennale Architettura, ci sono molti temi aperti e da sviluppare, che devono essere affrontati con una visione d’insieme" ha detto il primo cittadino. "Per me la Biennale di Architettura è da sempre molto importante, io sono laureato proprio in Architettura e una delle cose che ho imparato è l’idea che l’architetto debba avere una visione molto più ampia del semplice professionista dell’edilizia o dell’urbanistica. Pensate a Brunelleschi: era sì un grande architetto, ma era anche un grande costruttore ed innovatore, oltre che economo, costretto continuamente ad interfacciarsi con la committenza e con i clienti. Uno dei problemi del nostro Paese, e anche di Venezia, è la parcellizzazione delle competenze che ha effetti anche sulla programmazione, guardando solo i singoli pezzi rischiamo di perdere di vista la vita delle persone" ha aggiunto il sindaco.
"Credo che in Italia bisogna imparare ad aprire con molta fiducia il rapporto con il privato: il privato non deve essere demonizzato, pensando che per forza debba portare degli interessi occulti, ma dobbiamo pensare al ruolo della sussidiarietà. L’intervento pubblico deve essere sicuramente incisivo, forte nel momento in cui riesce a collegare anche tanti interessi privati - ha concluso Brugnaro - Il confronto che si svilupperà nell'evento odierno è un esempio di soft power, il potere della discussione e del ragionamento, l'augurio è che produca una maggiore unità d’intenti per risolvere le criticità che ancora persistono".
L'incontro è proseguito con un confronto tra architetti, sociologi ed esperti urbani su come le disuguaglianze spaziali ereditate dal passato continuino a plasmare gli attuali modelli di costruzione delle città.
