L'assessore comunale all'Avvocatura civica, Paolo Romor, ha portato i saluti dell'Amministrazione comunale questo pomeriggio nell'aula Baratto di Ca' Foscari in occasione del convegno intitolato "La gestione dei flussi turistici nelle città d'arte. Limitazione degli accessi, strumenti fiscali e governance del turismo".
Possibilità giuridiche e tributarie di regolamentazione dei flussi
L'appuntamento si colloca nell'ambito del Prin (Progetto di ricerca di interesse nazionale) “Finanza pubblica e fiscalità per la salvaguardia e la promozione del patrimonio culturale storico ed artistico” ed è stato organizzato dalla cattedra di Diritto tributario dell'ateneo lagunare. I lavori sono stati aperti dal direttore del dipartimento di Management di Ca' Foscari, Gaetano Zilio Grandi, e dal docente cafoscarino Antonio Viotto, che ha presentato il progetto. Durante il convegno sono intervenuti tra gli altri il professore Roberto Cordeiro Guerra, ordinario dell'Università di Firenze, il professore Lorenzo Del Federico, ordinario dell'Università di Chieti-Pescara, i professori Ernesto-Marco Bagarotto, Marco Olivi e Michele Tamma, tutti di Ca' Foscari. Le conclusioni sono state affidate al professor Loris Tosi, ordinario cafoscarino. Gli interventi degli accademici hanno concentrato l'attenzione soprattutto sull'eventuale possibilità giuridica di regolamentare i flussi e le presenze in una città d’arte, oltre che sugli strumenti tributari idonei ad influire sui flussi stessi, compresa l'ipotesi di un ticket d'ingresso.
"Venezia ha una specificità 'quotidiana'"
"Sono qui per portarvi il saluto del sindaco Brugnaro, dell'Amministrazione comunale e mio personale in occasione di questo importante dibattito che riguarda uno degli aspetti più rilevanti, e controversi, della nostra città - ha dichiarato l'assessore Paolo Romor - Il delicato sistema della città lagunare e la sua costituzione intrinseca di territorio e laguna comportano sempre dei costi di gestione ordinaria e manutenzione imparagonabili rispetto a quelli delle altre città, e ai quali è possibile far fronte solo con leggi specifiche e legate alle diverse e mutabili condizioni della città stessa. Questo insieme di fattori peculiari, che ne costituiscono la specificità - ha continuato Romor -, hanno portato a considerare Venezia e la sua laguna 'problema di preminente interesse nazionale' attraverso la Legge speciale per Venezia numero 171 del 16 aprile 1973. Venezia - ha rimarcato Romor - non necessita solo delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria: la sua è una specialità 'quotidiana', poiché i servizi che vengono assicurati in tutte le altre città a Venezia costano molto di più a causa della sua insularità e del ruolo giocato dal fattore acqua (unico caso al mondo)".
"41 milioni di euro l'anno di extra costi"
"I principali costi aggiuntivi sostenuti dal Comune di Venezia in ragione della morfologia territoriale del centro storico, rispetto a una città di pari dimensioni, sono quantificati in 41 milioni di euro all'anno - ha affermato l'assessore - A tale risultato si è giunti mediante un'attività di ricognizione delle principali voci di spesa del bilancio comunale. L'esame analitico e comparato ha consentito di individuare e valorizzare il 'delta' rispetto ai costi sostenuti dalle altre città per la gestione ordinaria dei servizi, rendendo evidenti alcuni costi aggiuntivi 'esclusivi' di Venezia. Basti pensare, a titolo di esempio, alle passerelle per l'acqua alta o allo stesso Centro di previsione delle maree".
"Chiesto al Governo un 'contributo di sbarco'"
"Al fine di individuare una gestione della risorsa turistica, l'Amministrazione ha approvato nel luglio 2017 un Progetto di governance territoriale del turismo a Venezia - ha continuato Romor - a seguito di un percorso partecipato con la cittadinanza, le associazioni e le categorie economiche. Uno dei temi trattati in questo progetto attiene alla volontà di sollecitare interventi normativi per equilibrare, anche dal punto di vista economico, la 'risorsa turismo', senza incidere ulteriormente sui residenti né sui conti dello Stato. Muovendo dall'unicità e peculiarità morfologica insulare della Città antica - ha fatto presente l'assessore -, collegata in modo artificiale alla terraferma attraverso il ponte della Libertà, unica via di accesso per il traffico automobilistico e ferroviario, abbiamo chiesto al Governo di arrivare all'applicazione del 'contributo di sbarco' per tutti coloro che entrano in Città, intendendo non solo il più tradizionale utilizzo di natanti, ma ogni arrivo nel centro storico anche via ponte stradale e ferroviario, ampliando la platea di soggetti tenuti all'erogazione di detto contributo. Quest'ultimo dovrebbe essere considerato non già alternativo all'imposta di soggiorno, disciplinata dall'articolo 4 del decreto legislativo 23 del 2011, bensì cumulativo rispetto ad essa in ragione dei sostanziali diversi presupposti di applicazione".
"Venezia in prima linea per sperimentare modelli e soluzioni"
"Questo intervento, unitamente a una radicale riforma delle norme in materia di locazione turistica, a una centralizzazione dei poteri per il contrasto del moto ondoso, a un'estensione dei poteri del sindaco in materia di pubblica sicurezza - ha concluso Romor - sono le prime soluzioni di cui la Città ha bisogno, ma dipendono da Regione e Governo. Spero che il convegno odierno possa costituire uno stimolo per riuscire a gestire al meglio la risorsa del turismo. Venezia è in prima linea per sperimentare modelli e soluzioni da applicare anche agli altri siti Unesco".
Venezia, 5 dicembre 2018