La Giunta comunale, su proposta dell'assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin, ha dato il via libera a una variante al Piano degli interventi per la Città Antica da sottoporre al Consiglio comunale. Ad illustrare nel dettaglio il contenuto del provvedimento è stato questo pomeriggio proprio l'assessore De Martin, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Ca' Farsetti.
Negli ultimi decenni – ha spiegato De Martin – la Città antica di Venezia è stata interessata da una pressione turistica sempre crescente e dal fenomeno della progressiva occupazione edilizia residenziale storica da parte di strutture ricettive di ogni tipo, a discapito della residenza e dei servizi ai residenti, con il rischio concreto dell'impoverimento del tessuto sociale cittadino.
“I numeri - ha specificato l'assessore - parlano chiaro: attualmente le stanze delle strutture ricettive alberghiere, complementari e extra alberghiere in centro storico, Giudecca esclusa, sono 25400, per un totale di 47229 posti letto. Questa delibera rappresenta dunque un punto chiave del nostro mandato: contrariamente a quanto è avvenuto finora, infatti, tutte le istanze di aprire nuove strutture ricettive o di ampliare quelle esistenti saranno congelate. Una misura forte di tutela della città che rende concreto il proposito di questa Amministrazione, già sottolineato con forza nel Documento del Sindaco per il Piano degli interventi, di favorire la residenzialità anche attraverso la revisione delle norme urbanistiche che disciplinano i cambi d'uso. Una misura che conferma quanto l'Amministrazione continui ad affrontare in modo efficace e concreto i temi sollevati dall'Unesco nel suo ultimo rapporto”.
In sostanza, come specificato nel nuovo articolo 22-bis aggiunto alle Norme tecniche di attuazione della VPRG per la Città antica, non saranno più ammessi, a partire dalla data definitiva di approvazione della variante, i nuovi insediamenti o ampliamenti di attività ricettive alberghiere e complementari. Eventuali deroghe potranno essere autorizzate dal Consiglio comunale, previa presentazione di un progetto, sulla base di alcuni criteri quali, ad esempio, la qualità delle strutture, l'alta gamma dei servizi offerti, la loro localizzazione all'interno del centro storico, la capacità di innescare processi di riqualificazione degli spazi pubblici circostanti, l'impatto occupazionale, l'indotto economico.
L'insediamento o l'ampliamento di attività ricettive alberghiere e complementari e di medie o grandi strutture di vendita commerciali sarà comunque subordinato all'individuazione nel territorio comunale della dotazione di parcheggi previsti per legge. La dotazione potrà essere oggetto di monetizzazione oppure essere ottenuta anche con la stipula di convenzioni con parcheggi esterni.
“Con questa delibera – ha commentato la presidente della Commissione Edilizia e Ambiente Lorenza Lavini - si va effettivamente a porre la decisione sui cambi d'uso in capo al Consiglio comunale, non solo rispetto alle valutazioni di carattere tecnico, ma anche dal punto di vista politico. Questo vuol dire assegnare al Consiglio comunale quel ruolo che molto spesso da tutti i consiglieri è stato rivendicato per un tema che è molto sentito in città”.
Le disposizioni della variante non riguardano le istanze di interventi già formalmente presentati al Comune o inseriti nell'ambito dei Piani urbanistici attuativi prima dell'adozione definitiva della variante. Non saranno interessati dal provvedimento neanche gli immobili inseriti nei piani comunali delle alienazioni e valorizzazioni e gli interventi nelle isole del Tronchetto e della Giudecca.
L'iter della variante proseguirà la prossima settimana con la presentazione della delibera alla Municipalità di Venezia Murano Burano, alla commissione consiliare competente e, infine, al Consiglio comunale per l'adozione definitiva.