
Il 6 settembre, all'Auditorium Cesare De Michelis dell'M9, a Mestre, si celebreranno i 45 anni di gemellaggio, sottoscritto il 24 marzo 1980, tra le Città di Venezia e Suzhou, nell'ambito del programma del Comitato Nazionale Marco Polo, istituito per celebrare i 700 anni della morte del grande veneziano.
Sarà presentato nel pomeriggio, a partire dalle ore 17, il docu-film "Il Giardino Segreto Cinese: Suzhou", che domani verrà proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia, durante l'incontro sulla cooperazione culturale sino-italiana
"Il gemellaggio con Suzhou è un legame profondo, che in questi 45 anni ha saputo crescere e rinnovarsi, nel solco dell’esempio di Marco Polo - ha dichiarato il sindaco Brugnaro - Celebrare questa ricorrenza significa rendere omaggio alla capacità di dialogo tra culture diverse, unite dal rispetto e dalla volontà di costruire insieme il futuro. Il docufilm che presentiamo è un ponte di immagini e di storie, che racconta l’importanza di custodire le tradizioni e, al tempo stesso, di saperle condividere con il mondo. Venezia è orgogliosa di ospitare questa testimonianza, che arricchisce il programma delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte del nostro grande concittadino".
Il progetto del docufilm, nato nel 2022 con l'avvio delle prime riprese e concluso nel 2024, raccoglie storie di artigiani e di tradizioni trasmesse tra generazioni e vissute nella città gemellata da artigiani che tramandano i saperi operosi. Alcune immagini furono infatti utilizzate al Salone dell'alto Artigianato, dal 3 al 6 ottobre 2024, nella Torre di Porta Nuova nell'ambito del progetto "I saperi di Marco Polo".
Per realizzare il docufilm, sostenuto dalla Città di Suzhou - che alla proiezione sarà rappresentata istituzionalmente così come il Comune di Venezia - il regista Xiao Han e il suo team hanno visitato laboratori artigianali, parlato con i veri custodi del patrimonio immateriale di Suzhou, capito la vera passione e gli sforzi per preservare e promuovere la cultura tradizionale mentre le generazioni cambiano e si succedono. Alla base del progetto vi è la consapevolezza di come, per tutti i popoli, continuità e innovazione culturale siano fondamentali sia per mantenere la propria identità che al contempo aprirsi agli altri.
La partecipazione è libera.