
Morosina Morosini, un murales celebra la dogaressa che creò il primo laboratorio del merletto
10/04/2025Simbolo dell'empowerment femminile ante litteram, non soltanto avviò un'impresa, ma aprì un'attività rivolta ad altre donne.
La dogaressa Morosina Morosini, passata alla storia come la moglie del Doge Marino Grimani, come colei che durante la sua sontuosa incoronazione portò in città feste e banchetti lunghi quattro giorni e quattro notti, è stata oggi omaggiata dal Comune di Venezia con un murales, quale prima imprenditrice e fondatrice di un laboratorio tra i cui tavoli nacquero le prime maestre di un’arte che ha reso famosa la città in tutto il mondo: il merletto.
Presenti all'inaugurazione dell'opera la presidente del Consiglio comunale, il presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, la responsabile del Centro Antiviolenza di Venezia Paola Nicoletta Scarpa, Katy Faion e Simone Fantini di "Save art - Il segno delle donne".
All'interno del cartellone 2025 del Marzo Donna, "Save art - Il segno delle donne", progetto culturale nato in Friuli Venezia Giulia, ha prodotto il murales che campeggia su un lato della facciata dell'ex scuola Roncalli, oggi sede di diversi uffici comunali. "Il segno delle donne" coinvolge al momento una cinquantina di comuni, tra Veneto e Friuli, con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza domestica e della figura femminile, attraverso l'arte, lo sport e progetti psicologici nelle scuole.
Un percorso che ben si sposa con quello del Comune di Venezia che, per questo, ha aderito al progetto, portato avanti dalla Presidenza del Consiglio comunale, insieme anche all'Assessorato alla Toponomastica, al Cav e alle associazioni del territorio. Il Comune si sta impegnando a valorizzare quelle donne che hanno contribuito a fare grande la città, donne dai primati straordinari, simboli della grande emancipazione e libertà femminile che hanno in qualche modo caratterizzato la storia di Venezia. Attraverso Morosina Morosini, inoltre, si celebra anche il merletto, una tradizione che il Comune si sta adoperando a mettere in luce perchè raggiunga al più presto il riconoscimento all'iscrizione nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità UNESCO.
Simone Fantini, l'artista che ha firmato l'opera, ha potuto riprodurre Morosina Morosini grazie ad un ritratto del Tintoretto: la donna è in primo piano, sontuosa e imponente; sullo sfondo la chiesa di Burano con il caratteristico campanile storto; dall'altro lato due ragazze intente alla lavorazione del merletto, riprese da un dipinto del Novecento. Lungo la cornice si vedono San Martino, patrono di Burano; il leone di San Marco; la sirena e il pescatore, allegoria della nascita del merletto.