Escono una alla volta al suono di un gong, recitano un breve monologo, l'ultima performer è l'artista e curatrice del progetto, Claudia Rordorf. Silenzio, le ragazze (fra loro anche alcune delle Marie del Carnevale) si voltano e danno le spalle al pubblico: su ognuna delle loro giacche sono dipinti il volto di una donna e una lettera, a comporre la parola R-I-S-P-E-T-T-A.

Una live performance voluta dalla presidenza del Consiglio comunale, che l'ha inserita tra gli eventi del Marzo Donna, andata in scena nel cortile principale di Ca' Foscari, come in un teatro a cielo aperto, per sensibilizzare sul tema del rispetto per la donna e per l'essere umano. Nove monologhi con la chiusa finale da parte dell'artista; nove pensieri sulla sopraffazione, sull'indipendenza, sulla resilienza o la sessualità, tutti per esprimere un forte No alla prevaricazione di genere.

"Una performance che offre un punto di vista attuale, come quello dell'indipendenza e della violenza economica. Una espressione di libertà e autodeterminazione - ha spiegato la presidente Damiano - E' stato un evento che ci ricollega alle altre iniziative artistiche ideate con il Centro antiviolenza di Venezia, consapevoli di quanto l'arte sia in grado di veicolare messaggi potenti e diretti. In questo caso, poi, c'è il richiamo a una parola che è essa stessa pilastro dei rapporti tra uomo e donna, da coniugare in vari modi: il rispetto che deve partire dalle donne stesse, le donne che devono imparare a farsi rispettare dagli altri, il richiamo agli uomini che devono essere rispettosi".

Il live artistico è stato ospitato da Ca' Foscari, dove da alcune settimane, è stato ricordato, è attivo uno sportello gestito dal Cav, per le studentesse o le lavoratrice che avessero bisogno d'aiuto.