E’ stato presentato questo pomeriggio a Ca’ Dolfin il progetto "S.LI.DES, strumenti e strategie per un turismo sostenibile a Venezia". Finanziato con i fondi comunitari del programma Interreg Italia-Croazia 2014-2020, lo studio è dedicato allo sviluppo di un sistema informativo i cui dati (su mobilità, affluenza turistica, patrimonio artigianale, etc.) possano essere utilizzati per migliorare la gestione e l'impatto del turismo, promuovendo la sostenibilità e la competitività dell'economia locale.
Coordinato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, dipartimento di Management, il progetto è realizzato in collaborazione con il Comune di Venezia, Ecipa NordEst e Ciset, il Centro internazionale di studi sull’economia del turismo: CAST- Università di Bologna; Institute for Tourism di Zagabria; Craft College di Zagabria e 4 città, di cui due italiane (Bari, rappresentata dalla rispettiva Municipalità, e Ferrara con SIPRO - Agenzia di Sviluppo provinciale) e due croate (Dubrovnik, con DURA-Agenzia di sviluppo territoriale e Sibenik con l’Ufficio turistico).
Il progetto ha come focus la costruzione di un sistema di informazioni multidimensionale che supporti i decision makers delle 5 città adriatiche coinvolte - Venezia, Ferrara, Bari, Dubrovnik, Sibenik - nel definire strategie di sviluppo sostenibile e valorizzazione del patrimonio culturale. L'iniziativa, avviata nel 2019, poi prorogata a causa della pandemia, si concluderà a giugno prossimo. Alla presentazione odierna sono intervenuti l’assessore al Turismo del Comune di Venezia, Simone Venturini, il professore Michele Tamma, dell’Università Ca’ Foscari, Valeria Minghetti del Ciset, Stefania Battaggia, responsabile della Direzione Turismo del Comune di Venezia.
“Sostenibilità, parola forse abusata che rischia di perdere il suo significato, ma che assume un'importante connotazione in tutti i settori: dall’ambiente alla produzione alimentare, dalla moda al turismo. Sostenibilità vuol dire costruire comunità il più possibile capaci di coesistere e interloquire con la dimensione turistica e viceversa costruire una cultura del visitatore che sia più rispettosa e capace di comprendere la complessità e la delicatezza della nostra città. Viverla senza consumarla. Ma vuol dire anche fare in modo che nei prossimi anni la Venezia che vediamo oggi possano vederla anche le nuove generazioni: gli artigiani devono poter continuare a vivere e lavorare, le rive, i monumenti, le opere d’arte essere conservati nella loro bellezza. Ecco dunque l’importanza di creare un modello che tuteli l’ambiente e preservi l’originalità, l’unicità, la vera Venezia” ha sottolineato l’assessore Venturini.
"Per raggiungere questo obiettivo servono molte azioni, che coinvolgano tutti gli interlocutori. Tra loro è compreso il legislatore, il quale attraverso un intervento normativo consenta alle comunità locali di prendere decisioni per arrivare a un equilibrio tra le esigenze del territorio e quelle del turista: come strumenti per locazioni turistiche brevi o per la tutela dell’artigianato artistico locale. E’ un lavoro lungo, che abbiamo iniziato negli anni scorsi, e che oggi finalmente si può basare su dati certi come quelli prodotti dalla Smart Control Room e interpretati dall’Università Ca’ Foscari” ha concluso l'assessore al Turismo.
“Il lavoro avviato in questi anni – ha aggiunto il professore Michele Tamma - s’inserisce in un percorso che mira a coniugare pratiche analogiche e digitali che permetteranno di prendere decisioni consapevoli e informate non solo da parte della Pubblica amministrazione, ma dell’ecosistema della città. Gli approcci che stiamo cercando di costruire dovrebbero restituirci la capacità di governare in modo positivo questa complessità mettendo insieme turismo, cultura, mobilità, trasformazione digitale”.
Il Comune di Venezia, in stretta collaborazione con i partner locali del progetto, ha realizzato l’azione pilota “Percorsi dell’artigianato e della creatività veneziani” con la progettazione di dieci itinerari turistici finalizzati a valorizzare le attività artigianali e i prodotti locali del centro storico di Venezia e isole. Si propongono ai visitatori percorsi alternativi ai luoghi a maggiore intensità turistica" ha spiegato Stefania Battaggia. "L'obiettivo è, da un lato, offrire l’esperienza del meno conosciuto, del più esclusivo, dell’autentico, e dall’altro contribuire a rivitalizzare l'ambiente urbano e l'economia locale, preservare i mestieri tradizionali e creare nuove opportunità di lavoro".
Per lo sviluppo degli itinerari, realizzati con la Cooperativa guide turistiche autorizzate di Venezia e con la partecipazione dell’associazione di categoria degli artigiani, il Comune ha utilizzato la dashboard realizzata dal progetto S.LI.DES, un web tool che analizza i dati immessi per elaborarli e renderli utilizzabili da chi gestisce le destinazioni turistiche.