Fondazione Bevilacqua La Masa: inaugurata la mostra Opera Viva. Gli artisti degli Atelier 2018-2019

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Esposizione mostra
 

Fondazione Bevilacqua La Masa: inaugurata la mostra Opera Viva. Gli artisti degli Atelier 2018-2019

27/04/2019

 

E' stata inaugurata questo pomeriggio nella Galleria di Piazza San Marco dell’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa la mostra Opera Viva. Gli artisti degli Atelier 2018-2019. Dopo un anno di lavori, incontri e sperimentazioni negli spazi di Palazzo Carminati a San Stae, e nel chiostro dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca, il tradizionale evento espositivo conclude il programma degli studi, assegnati annualmente a 14 giovani meritevoli.

All’appuntamento sono interventi, tra gli altri, il presidente della Fondazione, Bruno Bernardi, il consigliere Alberto Zamberlan e la presidente del Consiglio comunale che ha sottolineato l’attenzione dell’Amministrazione per il lavoro e la creatività dei giovani “nella convinzione che Venezia debba farsi promotrice di una cultura giovanile e contemporanea che questa mostra e questa Fondazione – ha sottolineato - incarnano perfettamente”.

La mostra, a cura di Amerigo Nutolo, presenta al pubblico le nuove opere di: Chiara Calore, Giorgia Agnese Cereda, Jonathan Colombo, Diego De Marco, Silvia Faresin, Marta Naturale, Anna Marzuttini, Stefania Mazzola, Margherita Muriti, Giada Pianon, Paolo Pretolani, Ginevra Scialpi, Giacomo Segantin, Eva Chiara Travisan. Al gruppo degli assegnatari degli Atelier si aggiunge in mostra il lavoro di Cristina Cusani, artista in residenza a Palazzo Carminati grazie alla collaborazione tra la Fondazione e il premio SmartUp Optima.

“Nella lingua del mare – hanno spiegato i curatori - l'opera viva è la parte invisibile dell’imbarcazione, la parte immersa, sotto la linea di galleggiamento, popolata di alghe e organismi viventi, che viene periodicamente scrostata, ripulita, asciugata, riparata e trattata a fondo – prima di tornare in acqua. Così, l’atelier, per l’artista che fuoriesce dai canali e dai percorsi segnati delle lagune formative ed affronta il mare aperto dell’arte – è un luogo, un tempo, in cui la navigazione è sospesa e in cui si porta alla luce la parte di sé che spesso non si ha modo di curare e osservare da vicino, perché in costante contatto con la materia in cui ci si muove”. L'obiettivo della mostra è far partecipe il pubblico di questo processo per comprendere che lavoro c’è nella parte nascosta dell’opera d’arte.

Per una maggiore diffusione dei contenuti e una più efficace comunicazione, sarà attivo, tramite la rete Internet dello spazio espositivo, un percorso multimediale che permetterà al visitatore di lasciare traccia online della visita all’esposizione.

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