Centro Culturale Candiani: mostre aperte anche l'1 e 6 gennaio 2019

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Banner mostra "No fashion places fo America"
 

Centro Culturale Candiani: mostre aperte anche l'1 e 6 gennaio 2019

20/12/2018

Successo di pubblico per le mostre fotografiche allestite nell’area espositiva al terzo piano Centro Culturale Candiani. Le mostre proseguiranno fino al 27 gennaio 2018, ma l’occasione per vederle in relax e senza troppa fretta si presenterà senza dubbio durante il periodo delle festività natalizie grazie alle aperture nei giorni di festa: saranno infatti aperte il 26 dicembre, il 1° e il 6 gennaio, sempre con il consueto orario dalle 16 alle 20.

Per tutti i visitatori nel periodo natalizio un piccolo cadeau con il manifesto della mostra No Fashion Places of America in omaggio.

Yuri Catania, No Fashion Places of America è un lungo viaggio fotografico attraverso l'America, una ricerca personale su una strada lontana dai riflettori della moda, dove Yuri Catania lavora come fotografo e videomaker da oltre 13 anni. No Fahion Places of America è questo, un percorso di immagini che appartengono alla strada, luoghi abbandonati e città, persone e oggetti apparentemente comuni in grado di catturare i sentimenti nelle pieghe nascoste dei particolari, uno sguardo sottile che coglie i grandi messaggi delle piccole cose. Le immagini, di grandi dimensioni documentano l’essenza del tempo, spingendosi oltre la ricerca estetica, con ironia decadente.

I momenti sono romantici e nostalgici, la narrativa naturale grazie all’uso di lenti grandangolari che consentono immagini più creative, l’uso della luce un gioco di contrasti tra l’oscurità, le ombre e la piena luminosità. In mostra anche l’originalissimo lavoro American Flag, ovvero tre installazioni di un centinaio di immagini ciascuna accomunate dallo stesso tema, senza ricorrere a un allestimento tradizionale ed evitando di appendere le fotografie in modo “fisso” alla parete. Facendo leva sulla forte ed evidente matrice americana di questa sua particolare ricerca visiva, l'artista ha costruito tre bandiere degli Stati Uniti tridimensionali, in legno, di grandi dimensioni e ha utilizzato le strisce della bandiera come binari dove sono “alloggiate” le 90 immagini riquadrate e incorniciate appositamente per l'installazione.

Questa particolare struttura permette di variare la posizione di ogni fotografia che può scorrere o essere posizionata su un binario a scelta. Mentre Anthology 1 è dedicata alla cultura e allo stile di vita americano in generale, Black Neon è dedicata alle scritte luminose che tanto spazio occupano nell’immaginario e nel paesaggio americano. L’autore è attratto dal bombardamento di messaggi eterogenei, dalle insegne metropolitane a quelle negli angoli più remoti della provincia. Nel deserto, sullo sfondo di paesaggi brulli e disabitati, sorgono giganteschi cartelloni che reclamizzano pneumatici, carburante e altri insoliti beni di consumo.

Molte le insegne dei motel o le lavagne con gli annunci più svariati: spettacoli di Broadway, massime ispirazionali, slogan elettorali. Sarà visitabile nello stesso periodo la mostra Insegne Parole e immagini dall’Italia nella quale il visitatore potrà ammirare gli otto progetti di giovani autori selezionati dall’omonimo concorso. La mostra è rappresentativa di differenti approcci nell’uso della fotografia da parte di diversi giovani autori italiani in cui forte emerge la volontà di si misurarsi con il tema dell'identità dei luoghi della nostra provincia e delle nostre città che, a seguito dei ben noti fenomeni della globalizzazione, rischiano di diventare anonimi spazi della vita quotidiana.

Dal mercoledì alla domenica dalle 16 alle 20, 26 dicembre, 1 e 6 gennaio aperte.

Area espositiva terzo piano. Ingresso libero.

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