Un racconto in quattro puntate per conoscere come Mestre e la Terraferma hanno vissuto la Prima guerra mondiale, affidato agli studiosi che si sono occupati dell'argomento. Questo l'obiettivo di “Mestre in guerra: gli scrittori raccontano”, il ciclo di conferenze promosso dal Comune di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Forte Marghera, per ricordare il centenario della Vittoria, presentato questa mattina, a Forte Marghera, con una conferenza stampa a cui hanno preso parte l'assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, il direttore e il consigliere della Fondazione Forte Marghera, rispettivamente Marco Mastroianni e Diego Semenzato, il curatore della rassegna, Umberto Zane.
“E' un'iniziativa – ha osservato Venturini – che conferma la vocazione culturale del 'nuovo' Forte Marghera, che già ospita eventi in collaborazione con enti importanti come la Biennale e i Musei civici. In questo caso in primo piano sarà la storia, in particolare della nostra città, raccontata in maniera diversa e in una cornice direi quanto mai 'appropriata', come quella del forte. Su questo luogo crediamo davvero molto, come dimostrano anche i 12 milioni di euro stanziati dalla Giunta per finanziare nuove importanti iniziative nel prossimo futuro.”
“E' un lavoro – hanno spiegato per la fondazione Forte Marghera il direttore Mastroianni ed il consigliere Semenzato – che stiamo facendo in maniera congiunta e su più fronti. Vogliamo infatti far diventare il forte sempre più un luogo insieme di convivialità e di cultura, aperto non solo ai mestrini, ma anche ai turisti che in sempre maggior numero pernottano in Terraferma.”
“Le vicende di Mestre nel corso della Grande guerra – ha spiegato Umberto Zane – sono state studiate solo parzialmente dagli storici, e su di esse esiste una bibliografia molto limitata. Nelle quattro serate in programma saranno proprio gli scrittori che si sono occupati di questo argomento, da ottiche diverse, a raccontare una storia che non mancherà di appassionare, e anche stupire, il pubblico. Scopriremo infatti che Mestre ha avuto un ruolo da protagonista nella Guerra.”
Si comincerà venerdì 14 settembre con “Mestre che si prepara”: Sergio Barizza racconterà che cosa era Mestre allo scoppiare del conflitto e di come la città arriva alla guerra. Venerdì 21 settembre “Mestre che combatte” è affidata a Stefano Sorteni, che spiegherà come, con lo scoppiare delle ostilità, cambia la città, che diventa un grande ospedale, nonché le iniziative che vengono promosse per sostenere i soldati, e i rapporti tra loro e le rispettive famiglie.
Martedì 25 settembre “Mestre che resiste”, Daniele Ceschin parlerà di che cosa succede (anche) a Mestre dopo Caporetto: la città diventa da “immediata retrovia”, “seconda linea del fronte” e sono tanti i mestrini che se ne vanno (circa 7.000 sui 21.000 in totale), di cui saranno raccontate le vicende. Nell'ultimo appuntamento, venerdì 5 ottobre, “Mestre che vince”, Umberto Zane parlerà di che cosa succede in città negli ultimi mesi di guerra, con l'intensificarsi dei bombardamenti e con la battaglia del Solstizio, ultimo disperato tentativo degli austroungarici di vincere la guerra. Ed insieme alla storia di Mestre..anche quella di un mestrino, Francesco Calmasini, alpino artigliere, che riesce a raccontare lucidamente, nel suo diario, quanto avviene al fronte.
Tutti gli incontri si terranno al Centro Studi di Forte Marghera, con inizio alle ore 21. A condurre le serate, dialogando con gli autori, ci saranno il presidente del Centro Studi Storici di Mestre, Roberto Stevanato, ed il giornalista e scrittore Pierluigi Rizziato.