Presentato a Ca' Farsetti il progetto di ricerca della terza colonna di San Marco

Condividi
La conferenza stampa sul progetto di ricerca della terza colonna di San Marco
 

Presentato a Ca' Farsetti il progetto di ricerca della terza colonna di San Marco

28/07/2017

E' stata consegnata questa mattina all'ufficio Protocollo del Comune di Venezia la documentazione del progetto Aurora: 50 pagine di dati, descrizioni di tecnologie e strategie operative finalizzate alla ricerca della terza colonna di San Marco, quella che secondo le cronache andò perduta e sommersa in acqua nel 1172, rimanendo sul fondo del Molo mentre veniva portata a riva insieme alle “sorelle” del Todaro e del Leone alato. Documenti del Medioevo raccontano come la terza colonna raffiguri un soldato bizantino.

Dopo il via libera della Soprintendenza e il patrocinio del Comune di Venezia, il progetto arriverà lunedì sui tavoli dei tecnici dell'Assessorato ai Lavori pubblici per le autorizzazioni necessarie all'occupazione del plateatico e le verifiche in materia di sicurezza. Dopo la conferenza dei servizi, orientativamente da settembre, potranno iniziare le indagini tomografiche.

La presentazione del progetto è avvenuta questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Paola Mar, assessore alla Toponomastica, Roberto Padoan e Sabrina Barro di Save Innovation, Luigi Fozzati, già Soprintendente archeologico del Friuli e la squadra di geologi e ingegneri che seguiranno le ricerche.

Settemila metri quadri d'indagini, di cui metà in acqua e metà in piazza, per una durata di circa sei mesi in cui verranno effettuate verifiche del sottosuolo, studi archeologici e mappature dei sottoservizi. Verranno svolti prima i cantieri notturni poi quelli diurni. Le attività di ricerca saranno condotte in modo tale da non arrecare disagio ai cittadini o alle categorie economiche della città.

“Il passato – ha dichiarato l'assessore Mar - ci aiuta a capire il presente e a progettare il futuro. Indipendentemente da come andrà la ricerca, la metodologia d'indagine consentirà di ottenere importanti informazioni sull'assetto dell'area indagata, sulla sua fragilità o al contrario sulla sua resistenza”.

Venezia, 28 luglio 2017

Unisciti al canale Telegram del Comune di Venezia

Top