L'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini ha partecipato questo pomeriggio al pellegrinaggio diocesano dei giovani che, come da tradizione, anticipa di un giorno la celebrazione della Festa della Salute. La cerimonia, iniziata in Piazza San Marco con un momento di preghiera collettiva, si è conclusa nella Basilica della Salute dopo che centinaia di fedeli sono transitati per il ponte votivo sul Canal Grande. L'assessore Venturini ha camminato fianco a fianco con, tra gli altri, il patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia e il vescovo copto cattolico della diocesi egiziana di Mynia, monsignor Botros Fahim Awad Hanna. Quest'ultimi hanno sottolineato l'importanza che centinaia di giovani abbiano partecipato all'evento religioso, concentrando l'attenzione anche sulle testimonianze di cristiani perseguitati per la loro fede nel mondo.
Messaggi e testimonianze
Tra queste sono giunte forti dal Pakistan le parole della figlia di Asia Bibi, Eisham, che ha ringraziato la Città per essersi spesa per la libertà di culto e ha espresso l'auspicio che presto la sua famiglia, "finalmente unita e libera", possa visitare Venezia. Anche il Papa ha voluto dimostrare vicinanza ai partecipanti alla processione attraverso un messaggio letto davanti alla Basilica della Salute a firma del Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, in cui si sottolinea la necessità di "una doverosa attenzione da parte di tutti al grave problema delle discriminazioni che i cristiani subiscono in tante parti del mondo". Il pellegrinaggio, intitolato "Maria, donna forte nella fede", è stato organizzato da Patriarcato di Venezia e Fondazione Pontificia "Aiuto alla Chiesa che soffre".
Simboli di Venezia illuminati di rosso
Durante la processione, grazie alla collaborazione con l'Amministrazione comunale, la Basilica della Salute e altri luoghi simbolo della Città sono stati illuminati di rosso in ricordo e memoria dei cristiani perseguitati nel mondo. Tra questi il Ponte di Rialto, Ca' Farsetti, Ca' Pesaro, Ca' Rezzonico e Palazzo Contarini del Bovolo a Venezia, oltre che la Torre Civica, il Municipio e la Biblioteca Vez a Mestre. L'iniziativa, contraddistinta sui social network dall'hashtag #VeneziaInRosso, ha inteso mettere l'accento sull'importanza della libertà di culto in una città, Venezia, da sempre votata al dialogo e all'incontro tra culture.