Si è concluso oggi alle Gallerie dell'Accademia il progetto culturale “Luce su Giovanni Bellini”, promosso dal Ministero per i Beni culturali e ambientali e dalla Regione Veneto, con il patrocinio del Comune di Venezia, in occasione dei cinquecento anni dalla morte del grande artista veneto del Rinascimento. Alla presenza di Paola Mar, assessore al Turismo del Comune di Venezia, Paola Marini, direttore delle Gallerie, e Daniele Ferrara, direttore del Polo museale del Veneto, si è tenuto un incontro pubblico nel corso del quale i relatori hanno dato conto delle attività svolte e dei risultati ottenuti nel corso del 2016.
“Non è sempre facile passare dal pensiero all'azione – ha commentato l'assessore comunale al Turismo, Paola Mar - con questo progetto, invece, si è messo in pratica un percorso virtuoso, facendo rete tra chiese e istituzioni a vario livello, pubbliche e private, che può essere un valido esempio da seguire anche in altre occasioni. Sarebbe stato più semplice organizzare una mostra tematica dedicata al Bellini: aver scelto invece di restituire al pubblico alcune opere, di valorizzarne altre con un particolare studio di illuminotecnica, e di fare sinergia tra soggetti diversi per creare un nuovo itinerario, fisico e virtuale, che coinvolge, assieme a Venezia, il territorio metropolitano e regionale, ha fatto davvero la differenza. Si è creato qualcosa che resterà ai cittadini e ai visitatori e che segna la strada per altre iniziative culturali in futuro”.
Il progetto si coniuga infatti volutamente anche al turismo, rivolgendosi in particolare a quello culturale, sia a livello locale, che nazionale ed internazionale. I materiali prodotti, dalla pubblicazione cartacea presentata oggi all'Accademia - che propone un vero e proprio viaggio tra Venezia e il Veneto seguendo le opere del Bellini - all'app “bellini500” per smartphone e tablet, che si propone di far conoscere percorsi inusuali, in italiano e inglese, intendono offrire una chiave di lettura nuova del territorio: la celebrazione dell'artista non rimane così fine a se stessa, ma diventa occasione di rilancio e valorizzazione delle sue opere e dei luoghi che le ospitano.
L'appuntamento odierno è servito infine per presentare la restituzione di due tele di Paolo Farinati, realizzate nel 1571 a completamento della “Pietà” del Bellini a Palazzo Ducale, ad opera dei laboratori della Soprintendenza per l'Archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Verona, Vicenza e Rovigo: la “ricomposizione” è visibile negli appartamenti del Doge a Palazzo Ducale.
