Carnevale di Venezia 2017: presentato oggi il programma culturale

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Locandina del programma culturale del Carnevale 2017
 

Carnevale di Venezia 2017: presentato oggi il programma culturale

09/02/2017

“La cosa che mi piace di più è che, con il Programma culturale - che giunge quest'anno alla sua settima edizione - abbiamo la possibilità di offrire una declinazione del Carnevale diversa, strutturata in luoghi diversi, a volte sconosciuti, che va fuori e oltre alla frenesia della festa e si rivolge ad una molteplicità di pubblici, dai bambini agli adulti, dai residenti agli ospiti della Città”. Con queste parole l'assessore comunale al Turismo, Paola Mar, ha introdotto la presentazione del programma culturale del Carnevale di Venezia 2017 “Creatum Vanity Af-fair”, avvenuta oggi con una conferenza stampa svoltasi alla Camera di Commercio, alla quale sono intervenuti il direttore artistico del Carnevale, Marco Maccapani, il curatore del programma, Stefano Karadjov, e l’amministratore unico di Vela Spa, Piero Rosa Salva.

“Altro elemento per noi fondamentale – ha proseguito Mar – è il coinvolgimento di Mestre, in linea con quanto previsto dal mandato di questa Giunta, che punta alla rivitalizzazione 'delle' città che compongono il Comune di Venezia”. Si tratta infatti di un programma radicato, diffuso e molto più distribuito sul territorio rispetto agli anni passati, come hanno sottolineato gli organizzatori. “Noto con soddisfazione – ha concluso l'assessore, dopo aver snocciolato i numeri del Carnevale culturale, con i suoi 62 spettacoli unici, per un totale di 140 eventi, ospitati in 40 sedi diverse e raggruppati in 3 principali filoni tematici – che si sta implementando sempre più un format che vede un collegamento diretto tra Amministrazione comunale, aziende partecipate, istituzioni culturali a vario livello e associazioni: è grazie ad esso che tutti gli attori coinvolti raggiungono visibilità e riconoscibilità per il lavoro che svolgono”.

Tre, dunque, gli assi attorno a cui ruota il programma ispirato alla vanità, presentato nel dettaglio da Karadjov: innanzi tutto il “Carnevale dei bambini”, fatto di teatro e musica, con una ricca offerta sia in centro storico che a Mestre. In terraferma partirà infatti domenica 19 febbraio il “Carnival Kids Show”, proponendo una decina di spettacoli disseminati tra il Teatri Momo e Toniolo e il Centro culturale Candiani. Uno in particolare, “Le mille e una notte” di Antonio Panzuto, avrà una scenografia digitale sviluppata insieme al Fab Lab Venezia con la Biblioteca Vez Junior. A Venezia, invece, saranno protagonisti soggetti mitologici alla Fondazione Querini Stampalia, il doppio senso e la scoperta del sé alla Peggy Guggenheim Collection, l'ascolto e l'elaborazione personale al Palazzetto Bru Zane e gli immancabili burattini al Teatro Goldoni. A cavallo tra la città d'acqua e di terra infine, al Tim Future Centre e alla Sala San Marco di Trivignano, “La piccola Turandot”, cantata, suonata e animata dagli allievi dell'associazione musicale Ermanno Wolf-Ferrari.

Il Carnevale della cultura farà però riscoprire anche i “luoghi del silenzio”, ossia palazzi, archivi, musei e cenacoli culturali che diventeranno, per l'occasione, spazio scenico. Tra questi, Palazzo Mocenigo, che ospiterà un "Romeo e Giulietta" itinerante, oppure la Biblioteca civica Vez di Mestre con tre produzioni venete che comporranno il “Carnevale al femminile”, ma anche la Chiesa di San Lio, dove don Gianmatteo Caputo, con la mostra-installazione “Vestire lo spazio”, interpreta la vanità, in ambito ecclesiastico, come preparazione liturgica del luogo sacro, capace, con la sua bellezza, di avvicinare al divino. O ancora l'Archivio di Stato di Venezia, dove si “spoglieranno le carte, per vestire le maschere”, e il Padiglione delle Navi del Museo Storico Navale di Venezia, che diventerà teatro de “In viaggio con Ulisse: l'Odissea delle donne e la loro vanità”.

Infine ci sarà il “Carnevale della musica”, che, grazie alla collaborazione tra istituzioni e associazioni culturali, porterà all'Ateneo Veneto, alla Fondazione Querini Stampalia e alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, un programma variegato e di grande spessore.

Il Carnevale, quindi, diventa un contenitore in cui divertirsi, far divertire, ma avviare anche percorsi di ricerca artistica. “Al di là della debordante rilevanza mediatica dei principali eventi che ormai fanno parte della tradizione della kermesse veneziana – ha commentato in chiusura Rosa Salva – questo programma, per la portata che ha, varrebbe un carnevale a sé. Ha dei costi sostenibili, che si aggirano attorno ai 100mila euro, perché si regge sulla valorizzazione delle energie già esistenti in Città, ma rappresenta poi il Carnevale più vissuto dai residenti, per gli orari, ma soprattutto per il fascino delle sue proposte”.

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