Trent'anni fa nasceva il primo centro antiviolenza pubblico in Italia: era il 20 ottobre del 1994. Ed era Venezia la città apripista, nel capoluogo veneto il modello che tutto il Paese avrebbe seguito negli anni seguenti.
Da questa mattina, per celebrare i tre decenni di attività del Centro, al parco di villa Franchin a Mestre, campeggia una via ideale che indica la direzione, ancora necessaria e urgente, da seguire: "Via dalla violenza. Sempre".
L'opera è firmata da Matteo Attruia che ha voluto donare il proprio lavoro al Centro antiviolenza del Comune di Venezia per suggellare questo importante traguardo, sottolineare la grande sensibilità dimostrata negli anni '90 e ricordare che l'attenzione va mantenuta alta. Attruia è noto per le sue opere provocatorie e ironiche che esplorano temi sociali e culturali, sempre attraverso installazioni, performance o interventi urbani. Per il Centro di Venezia e per sensibilizzare sul tema della violenza di genere, ha coinvolto amici artisti; "Via della violenza. Sempre" verrà riproposta in tutta Italia; ha donato in edizione limitata, autografata e numerata, la foto dell'opera, acquistabile nelle due gallerie di Mestre e Venezia di Marina Bastianello. L'intero incasso, di 10mila euro, sarà devoluto al Centro: "Contributo prezioso che servirà ad arredare la quarta casa di comunità che sta per nascere" ha spiegato Patrizia Marcuzzo responsabile del Centro.
L'installazione artistica è un vero e proprio cartello stradale, volutamente collocato nel mezzo del parco, un contesto inusuale rispetto alla consueta posizione lungo una strada, e ad un'altezza superiore rispetto alla norma. Un messaggio che invita ad ampliare gli orizzonti, che suggerisce di allargare quanto più possibile la comunicazione e invita alla denuncia di abusi e vessazioni. Ma nel parco, che ora ospita un'opera d'arte, e tra gli operatori aleggiava anche il tema della "bellezza" come diritto di chi si affiaccia ai servizi sociali. Hanno fatto loro seguito anche le parole di Matteo Attruia: "Gino Strada, a Lorenzo Piano, chiedeva un ospedale che fosse bello. La bellezza è un diritto. E questo spazio potrebbe diventare negli anni un parco di sculture artistiche; dobbiamo ricordarci che un contenitore di bellezza stimola il pensiero".
Alla cerimonia di inaugurazione, in rappresentanza dell'Amministrazione, è intervenuta la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano: "Dobbiamo ringraziare le nostre operatrici che da trent'anni lavorano per mantenere a Venezia un centro di eccellenza. L'Amministrazione sta lavorando molto anche sul tema della prevenzione, quella fuori, nella nostra società. La guida di vicinato che abbiamo prodotto, ad esempio, serve proprio a dire di non voltarsi mai dall'altra parte. Si deve fare rete. E l'arte è veicolo trasversale di messaggi a più livelli".
L'inaugurazione di questa mattina celebra i trent’anni di attività del Centro ma dà anche il via a una serie di appuntamenti. "Ogni mese, fino a marzo 2025, si svolgeranno eventi culturali e sportivi, seminari, dibattiti, convegni, spettacoli, incontri con la cittadinanza per condividere pensieri e creare nuove alleanze, con l’obiettivo di riconoscere i campanelli di allarme che la violenza di genere porta con sé, per arrivare a costruire relazioni fondate sul rispetto e la valorizzazione reciproca" ha annunciato Ermelinda Damiano.
Il Centro antiviolenza del Comune di Venezia ha aperto negli anni altri due sportelli territoriali, al Lido e a Cannaregio, per essere ancora più vicino alle donne in ogni parte della città, e tre Case rifugio, luoghi sicuri per quelle donne che hanno necessità di allontanarsi dalla propria abitazione per motivi di sicurezza. Una quarta sta per accogliere chi fugge dalle violenze domestiche e la "bellezza" di oggi servirà materialmente ad aprirla.
“Il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia - evidenzia l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini - rappresenta un unicum nel panorama nazionale, è un centro interamente gestito dall’Amministrazione comunale che anche attraverso la gestione diretta con personale altamente qualificato e motivato dimostra l’estrema attenzione che pone al tema della tutela delle donne oggetto di violenza. In tal senso va letta la recente apertura di nuovi sportelli sul territorio, ed altri sono in cantiere”.
Per acquistare la fotografia, o fare una donazione:
IBAN IT07 Z 03069 02126 100000046021, intestato al Comune di Venezia
Causale: cap. 200290395 - Donazione al Centro Antiviolenza
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Inviare la ricevuta del bonifico ai seguenti indirizzi mail:
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protezionesociale.centroantiviolenza@comune.venezia.it