Questa mattina nella Sala San Leonardo (Cannaregio 1584) di Venezia si è tenuta l’inaugurazione della mostra “I Giusti tra le Nazioni” alla presenza, tra gli altri, del presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano, Marco Borghi, della direttrice della sede italiana del Consiglio d’Europa, Luisella Pavan-Woolfe, della vicepresidente dell’Associazione Figli della Shoah, Marina Scarpa Campos, del rabbino capo della comunità ebraica di Venezia, Alberto Sermoneta, della direttrice del Museo Ebraico di Venezia, Marcella Ansaldi.

“Questa mostra ci ricorda che nonostante tanto male – ha dichiarato il presidente Borghi – c’è stato anche chi ha fatto del bene. Nei momenti più terribili della storia ci sono state persone che si sono sentite in dovere di aiutare chi era un difficoltà e questo potrebbe accadere ancora. Oggi ci sono tante forme di difficoltà e tanti modi per aiutare. Qualche giorno fa abbiamo posato 24 nuove pietre d’inciampo: raccontano la storia di altrettante persone, anche bambini e neonati: qualcuno voleva cancellare i loro nomi ma, anche grazie a queste pietre, vivranno invece per sempre”.

Negli anni ’60 l’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme sviluppò un progetto internazionale per assegnare il titolo di “Giusto fra le Nazioni” alle persone non ebree che, disinteressatamente e a rischio della propria vita o quella dei loro famigliari, salvarono gli ebrei durante la Shoah. Da allora il concetto di “Giusto”, che risale al Talmud, testo fondamentale della religione ebraica, è diventato un simbolo universale.

Durante il secondo conflitto mondiale il destino dei cittadini ebrei nei territori del Terzo Reich e nelle nazioni da loro occupate, dipese sia dalla politica tedesca e collaborazionista, sia dall’atteggiamento delle popolazioni locali. Il progetto espositivo inaugurato oggi a San Leonardo, grazie ai documenti e foto tratti dagli archivi dell’Istituto dello Yad Vashem, rende omaggio a coloro che si prodigarono attivamente per prestare assistenza agli ebrei e per salvargli la vita e che costituirono purtroppo, in termini numerici, un fenomeno marginale.

La mostra itinerante, a cura dell’Istituto Yad Vashem, è presentata in Italia dall’Associazione Figli della Shoah ed è a cura del Consiglio d’Europa e del Museo Ebraico di Venezia. Rimarrà aperta fino al 5 febbraio. Gli orari sono i seguenti: da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.30; sabato dalle ore 9 alle 13 e domenica dalle ore 15 alle 17.30. La prenotazione è obbligatoria al seguente link www.bit.ly/giornatadellamemoria2023-consigliodeuropa. I gruppi possono fare richiesta di visita guidata inviando una mail a Luca Volpato luca.volpato@coe.int o telefonando al numero 041 3190860.