Via libera della Giunta ai lavori di ripristino dei frangionde danneggiati dall'Acqua Granda davanti alle Remiere Sant'Alvise e Querini

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Remiera Querini
 

Via libera della Giunta ai lavori di ripristino dei frangionde danneggiati dall'Acqua Granda davanti alle Remiere Sant'Alvise e Querini

01/09/2022

La Giunta, riunita nei giorni scorsi in video conferenza, ha approvato due proposte di delibera per l’approvazione dei progetti definitivi che consentiranno il ripristino di frangionde danneggiati dall’Acqua Granda del 12 novembre del 2019 davanti le Remiere Sant’Alvise e Querini. Il primo intervento riguarderà Fondamenta Giuriati davanti alla sede delle Remiere Sant’Alvise. Il secondo progetto prevede, invece, il rifacimento del frangionde alle Fondamente Nuove davanti la Remiera Querini.

Entrambi gli interventi comportano una spesa di 366.000 euro e rientrano nella colonna “D” del piano emergenziale per il ripristino dei danni derivanti dall’acqua alta eccezionale del 2019, in prosecuzione ai primi interventi già completati di cui all’elenco “B”. In generale, i frangionde sono barriere fisse di protezione costituite da pali infissi nel terreno a cui poi sono fissati i pannelli con intelaiatura formata da tavole verticali e orizzontali preassemblate.

La struttura del frangionde a protezione delle Remiere di Sant'Alvise si presenta complessivamente in buono stato di conservazione ma risulta gravemente danneggiata sul lato Est, dove mancano alcuni elementi strutturali principali e priva quasi completamente degli elementi lignei che costituiscono la copertura superiore. I lavori consisteranno nel rifacimento del frangionde con interventi vari di sostituzione delle parti mancanti o ammalorate per ottenere degli specchi d’acqua protetti dal moto ondoso provocato dal traffico dei natanti. Si procederà, quindi, a riparare la struttura dove risulta danneggiata e ricostruire il tavolato di copertura superiore fissandolo con viti in acciaio.

In particolare, gli interventi in progetto riguardano: rimozione dell’eventuale punta di palo spezzata; posa del nuovo palo in plastica riciclata in conformità agli esistenti (diametro 30cm, lunghezza totale 9 metri, altezza di circa 3 metri dal fondo) tipo Rein o equivalente; posa dei due pannelli frangionde preassemblati in plastica riciclata in conformità ai pannelli esistenti tipo Rein o equivalenti; ripristino delle tavole longitudinali e di copertura superiore in legno di larice.

Nel caso della Remiera Querini i lavori provvederanno al ripristino del frangionde per la lunghezza complessiva di circa 54 metri. I materiali impiegati saranno in conglomerato riciclato o legno esotico, nel rispetto del protocollo d’intesa per laguna e con il fine della durabilità delle opere. In particolare, si è scelto di utilizzare solo materiale ligneo al fine di migliorare ulteriormente l’inserimento dell’opera nel contesto paesaggistico. Per ripristinare l’opera nelle sue funzioni sarà quindi necessario ricostruire completamente il frangionde rimuovendo prima le palancole costituenti i pali (12 palancole intere e due eventuali palancole spezzate).

Si procederà poi alla posa di nuovi pali in legno di Demerara aventi diametro 40 cm, lunghezza totale 10,50 metri, interasse 1,5 metri e altezza dal fondo 3,5 metri e a quella dei pannelli in legno di Okan costituiti da un’intelaiatura preassemblata. Infine verranno posate due file di tavole longitudinali nella parte superiore, da entrambi i lati del frangionde, realizzate in legno di Okan e di sezione 15x4,5cm.

La nuova struttura avrà una lunghezza complessiva di circa 54 metri, 45 metri nella parte frontale alla Remiera e 9 metri lungo il lato Est. Inoltre, saranno mantenute due aperture di ampiezza pari a circa 4 metri ciascuna, una frontale e una sul lato Est verso il Rio di Santa Giustina, per permettere il passaggio delle imbarcazioni.

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