Presentare alcune delle attività di produzione e ricerca intraprese negli ultimi anni dal Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia e da quello di Rovigo nell'ambito degli studi sulla cosiddetta "musica perseguitata", in particolare su lavori originali e concerti con musiche d'insieme, perlopiù inedite, scritte o eseguite da musicisti ebrei perseguitati in Italia e in Germania. È stato questo il tema centrale della tavola rotonda dal titolo "Senza guardare dalla finestra. Prospettive di musiche d'insieme e di musicisti ebrei perseguitati", ospitata nel pomeriggio di oggi all'interno della Sala concerti del conservatorio veneziano. All'evento, che rientra tra gli appuntamenti legati al Giorno della Memoria, ha partecipato, in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, la presidente del Consiglio Ermelinda Damiano.
"Ringrazio il conservatorio di Venezia e quello di Rovigo per aver organizzato questo appuntamento - ha esordito Damiano - Ogni anno la città si impegna molto per quello che ormai è diventato il mese della memoria, e anche quest'anno, nonostante le difficoltà della pandemia, sono più di 60 gli appuntamenti diffusi tra Venezia e la terraferma, a dimostrazione di quanto questa città faccia della memoria un caposaldo di civiltà.
Siamo tutti impegnati a tenere viva questa memoria nelle nostre azioni quotidiane - ha proseguito la presidente del Consiglio - Il nostro dovere è soprattutto quello di parlare alle giovani generazioni per far sì che non si ripeta mai più l'orrore della Shoah ma anche per contrastare quei germi di odio e intolleranza ancora presenti oggi.
C'è un filo che unisce questa iniziativa con le pietre d'inciampo. Sono oltre 100 quelle già deposte a Venezia, alle quali se ne aggiungeranno altre 30 quest'anno. Per la prima volta anche la Terraferma ne avrà una, a Mestre. Ringrazio a nome dell'Amministrazione il coordinamento cittadino per il giorno della memoria, le istituzioni culturali, gli enti, le associazioni e le università per tutto ciò che hanno fatto e continueranno a fare per mantenere questa rete di memoria", ha concluso Damiano.
Al progetto di ricerca ha collaborato anche la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano. Nel corso dell'incontro sono stati raccontati alcuni episodi emblematici avvenuti in Italia, nei campi fascisti e nell'apparente "ritorno alla normalità" del dopoguerra. Tra le storie al centro dell'attenzione quella di Tina Bassani e Fanny Finzi, due musiciste veneziane, la prima giovane pianista, la seconda violinista, entrambe allieve del Civico Liceo Musicale Benedetto Marcello, deportate, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel campo di sterminio di Auschwitz dal quale non hanno fatto ritorno. Nel nome della Finzi verrà posata a Venezia una delle nuove pietre d'inciampo il prossimo 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria 2022.
Alla tavola rotonda ha fatto seguito un concerto nel corso del quale sono stati suonati brani di autori celebri quali Franz Haydn e Robert Schumann, affiancati da quelli dei musicisti oggetto della ricerca, tra cui alcuni perseguitati in Italia (Kurt Sonnenfeld, Isko Thaler, Leon Levich), altri oggetto della stessa sorte in Germania (Gideon Klein, Marco Frank, Hermann Leopoldi, Joachim Stutschewsky).