Campiello dei Calegheri

Condividi
Campiello dei Calegheri
 

Campiello dei Calegheri

26/05/2021

Il campiello dei Calegheri, situato nel sestiere di San Marco vicino al teatro la Fenice, è in una posizione strategica dalla quale si possono seguire tre diverse direzioni. Al centro si nota una vera da pozzo cilindrica in pietra d'Istria con incisi due stemmi. Deve il suo nome alla presenza, ai tempi della Repubblica di Venezia, di artigiani che si dedicavano alla manifattura delle calzature, i "Calegheri”.

I Calegheri (che lavoravano scarpe e stivali) e gli "Zavateri"(che producevano le ciabatte), erano artigiani molto richiesti in città, si dividevano in due Corporazioni distinte a seconda che fossero italiani o tedeschi. I Calegheri avevano l’obbligo di confezionare le calzature solo con pellami nuovi, mentre gli Zavateri dovevano utilizzare esclusivamente cuoio di seconda mano. Il Magistrato alle Beccarie era il fornitore ufficiale della materia prima.

Nel 1383, i calegheri di nazionalità tedesca, in particolare coloro che provenivano dal confine nord-orientale della Repubblica, purché residenti in città, ottennero dal Consiglio dei Dieci di potersi costituire in Scuola "chiusa". La loro sede fu ubicata in Calle de le Boteghe, vicino a San Samuele, dove sono visibili tutt'ora i bassorilievi in pietra d'Istria riproducenti calzature maschili in uso all'epoca. Il deposito di pellame era nella vicina “Corte de la Pelle”. La comunità dei tedeschi che viveva stabilmente a Venezia era impiegata per la quasi totalità nelle arti dei Calegheri e in quella dei Pistori (fornai e panettieri). Nella Contrada intorno a San Samuele si trovavano la "Schola e Ospeal dei Calegheri todeschi" e la "Schola e Ospissio dei Pistori todeschi". I loro concittadini che invece si trovavano di passaggio a Venezia per affari, potevano contare sia sull'ospitalità offerta dall'ospeal dei calegheri todeschi, che sulla molto più grande struttura accanto al ponte di Rialto, il Fontego dei Tedeschi.

Sia la Scuola dei Calegheri e Zavateri italiani che quella dei tedeschi era costituita da vari "Colonnelli": socholari (costruttori di zoccoli); patitari (costruttori di pattini o suole di legno adattate poi al piede con strisce di cuoio); calegheri (costruttori di calzari, scarpe e stivali nuovi); zavateri di arte vecchia (riparavano le scarpe usate); solari (tagliavano le suole sulle pezze di cuoio per venderle al pubblico che poi le inseriva sotto le "calze", in sostituzione delle scarpe). Le scarpe rotte e malandate non venivano buttate via, ma piuttosto aggiustate dai Conzazocoli ancora più economici degli Zavateri. I Conzazocoli per esercitare il loro mestiere, spesso come ambulanti, dovevano essere autorizzati dalla Scuola dei Calegheri e Zavateri previo versamento di un contributo, tuttavia molti esercitavano il mestiere in maniera abusiva.

Una calzatura molto diffusa a Venezia tra il XIII e XVII secolo erano gli zoccoli. In particolare nel 1400 erano di moda i calcagnetti, ovvero zoccoli con zeppa da 50 cm, presto vietati per le gravi conseguenze riportate nelle cadute. La sede della scuola italiana, a partire dal 1446, fu trasferita nel tutt'ora esistente edificio denominato "Scoletta dei Calegheri" in campo San Tomà (la prima sede era in un edificio trecentesco in calle Crosera, a Castello).

 

Argomenti: 

Unisciti al canale Telegram del Comune di Venezia

Top