La Giunta accetta donazioni di quadri, merletti, lastre fotografiche e cimeli d’epoca napoleonica per un totale di oltre 400mila euro

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Donazione
 

La Giunta accetta donazioni di quadri, merletti, lastre fotografiche e cimeli d’epoca napoleonica per un totale di oltre 400mila euro

11/02/2021

La Giunta comunale, riunita nei giorni scorsi in webconference, ha approvato tre delibere contenenti importanti donazioni da parte di cittadini veneziani, e non solo, per un valore totale di stima pari a oltre 400mila euro. Con la prima delibera il Comune di Venezia accetta la donazione di 16 opere dell’artista Andreina Rosa, storica pittrice veneziana, spentasi in città il 9 luglio 2019 all’età di 95 anni. Un lascito dal valore stimato di 65.000 euro da parte degli eredi che hanno voluto così onorare la memoria di una donna che è stata sempre presente, con le sue opere, alla Biennale dal 1950 al 1970. Un’artista multiforme che aveva saputo coltivare, oltre alla pittura, la grafica e le arti applicate, in particolare il mosaico e la lacca.

Nella stessa delibera, i collezionisti Mestrovich hanno deciso di donare 877 lastre fotografiche dell’Agenzia AFI (Archivio Fotografico Italiano) raffiguranti quadri e altre opere d’arte di collezioni, per lo più veneziane, del primo '900, per un valore di 8.770 euro. Tutte queste opere saranno donate al Comune di Venezia e concesse in comodato d'uso gratuito alla Fondazione Musei Civici di Venezia.

Con la seconda delibera si vanno invece ad accettare tre blocchi di donazioni tutte legate al mondo del tessile, manufatti novecenteschi e completi di abbigliamento. Tutti munifici amanti della città di Venezia, hanno quindi deciso di donare, ad incremento delle collezioni del Museo del Merletto di Burano e del Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia, una serie di opere per un valore complessivo stimato in 199 mila euro.

Il primo e più consistente lotto di donazione riguarda i beni donati da parte della famiglia Marcello Gnecchi: 38 capi di abbigliamento per bambino, 36 capi di abbigliamento per donna, di biancheria per la casa, 23 borse e borsellini da signora, 3 pezzi costituiti da fiori di stoffa e strasse, 26 pezzi gioielli, bigiotteria, forcine, spille, 11 pezzi costituiti da materiali di ricamo, giornali di ricamo, 9 ombrelli, 6 pezzi costituiti da piume, boa, ventagli, 6 paia di pantofole, 30 pezzi costituiti da scialli, foulard, zendà, 22 pezzi costituiti da tovaglie, tovaglie d’altare, polsini, bordure, 5 pezzi costituiti da lavori al tombolo, 2 veli da sposa,16 ventagli, 6 pezzi costituiti da borsine e ferri da maglia in bachelite. Il tutto per un valore di stima di 150.000 euro. Il secondo lotto è stato donato dalla famiglia Mestrovich: 2 tovaglie con 24 tovaglioli, 2 lenzuoli con 4 federe, 2 telie e 4 fasce, per un valore stimato in 19 mila euro.

Infine, da parte della famiglia Ratti di Desio sono stati donati 2 pezzi costituiti da un abito e un lungo velo da sposa di circa tre metri: 30 mila euro la stima del valore. Il velo nuziale, finissimo capolavoro eseguito interamente a mano, anzi, ad ago, venne realizzato da esperte maestre merlettaie veneziane, dono dei funzionari e degli impiegati del Governatorato della Città del Vaticano e commissionato alla celeberrima ditta Olga Asta & Co. Di Venezia. Interessante la storia di quest’ultima donazione visto che si tratta dell’abito nuziale indossato da Angela Maria Crespi, dalla futura moglie di Franco Ratti, nipote di papa Pio XI, al secolo Achille Ratti, che celebrò il matrimonio il 15 ottobre 1934 nella sala del Concistoro in Vaticano.

Con la terza delibera, la Giunta ha accettato la consistente donazione da parte della professoressa Paola Sancassani, veronese di nascita ma veneziana d’elezione e grande appassionata di storia, di 32 pezzi di notevole qualità storico artistica e costituita da miniature del secolo XIX, cimeli, piccole sculture, medaglie, il tutto di pertinenza napoleonica per un valore di stima complessivo di euro 132.000. Una donazione che, oltre a rivestire un grande interesse storico e artistico, si unirà alla donazione che la stessa professoressa fece nel 2018 quando consegnò al Comune di Venezia una cospicua parte della sua collezione di ritratti e miniature. Le opere sono ora esposte nella Sala Ovale del Museo Correr.

“Un sincero grazie a tutti voi – commenta Luigi Brugnaro - che, spinti da animo generoso, avete scelto di donare al Comune di Venezia questi oggetti, questi dipinti, queste opere d’arte che andranno ora ad arricchire il patrimonio artistico culturale dei nostri musei civici. E' un vero onore, come sindaco di Venezia, constatare quanta bontà ci sia nei confronti della nostra Città. Dal 2015 ad oggi abbiamo visto come siano aumentate le donazioni simbolo, in primis, di un grande amore per Venezia ma anche di una grandissima fiducia verso il nostro sistema museale che si assume la responsabilità di salvaguardare e tramandare alle future generazioni queste opere. Nell’arco dell’ultimo lustro abbiamo accettato donazioni per un valore stimato complessivo di oltre 10 milioni di euro e siamo convinti che questo percorso sia solamente all’inizio. Da Venezia, dall’Italia, ma anche dall’estero, tutti guardano a Venezia e, alla vigilia delle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione della Città, poter arricchire i nostri musei con oggetti della tradizione veneziana non può che onorarci”.

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