"Libretto di transito", "Distacco del vitreo" e "Nomi propri" alla VEZ

Condividi
copertine tre libri collana A27
 

"Libretto di transito", "Distacco del vitreo" e "Nomi propri" alla VEZ

20/03/2019

Mercoledì 20 marzo, alle ore 18.00, Francesca Brandes presenta la collana di poesia A27, Amos editore

Libretto di transito di Franca Mancinelli, Distacco del vitreo di Roberto Cescon e Nomi propri di Claudio Pasi, insieme ai poeti.

Libretto di transito di Franca Mancinelli funziona come un resoconto di viaggio attraverso territori onirici: mondi prossimi a sparire e atmosfere eteree fanno da specchio deformante ai gesti e agli accadimenti più banali. Per il tramite di una messa a punto continua della pronuncia del mondo, allusività e precisione, densità ed evanescenza si corrispondono e si integrano. A mezza strada tra desiderio e rinuncia, tra possibilità destinate a estinguersi e compiutezza assoluta, Mancinelli volge in musica anche la quotidianità più liminare e inappariscente. Franca Mancinelli è una delle voci più interessanti della poesia italiana della sua generazione ed è autrice di due libri di poesie, Mala kruna (Manni, 2007) e Pasta madre (Einaudi, 2012).

Spigoloso e duro tanto nella lingua quanto nei contenuti, Distacco del vitreo, di Roberto Cescon, ci dice da subito di un manque, di una minaccia: le solitudini, incontrandosi, non si annullano ma si sommano, in un’intimità cattiva. Nessuno è protetto, ognuno è esposto al rischio biologico dei giorni che passano. Dopo aver attraversato la parte più terribile di noi, in extremis c’è il fissaggio di un istante di rara chiarezza e comprensione: l’uomo interiore ribalta in avanti, una verità è colta con occhi finalmente nuovi. Roberto Cescon (Pordenone, 1978) ha pubblicato Vicinolontano (Campanotto, 2000), Il polittico della memoria. Aspetti macrotestuali sulla poesia di Franco Buffoni (Pieraldo, 2005) e le raccolte di poesia La gravità della soglia (Samuele, 2010) e La direzione delle cose (Ladolfi, 2014). Collabora all’organizzazione del festival letterario Pordenonelegge.it. Fa parte della giuria del Premio Castello di Villalta Poesia Giovani. Insieme agli studenti del Liceo “Leopardi-Majorana” cura il blog ipoetisonovivi.com

Nomi propri è quasi un secondo esordio: dopo un silenzio poetico durato cinque lustri, e di rado interrotto, Claudio Pasi mette finalmente in versi – a un tempo regolari e mossi – morceaux di vite a noi prossime, esperite fino alla resa più completa e dolorosa. Grazie a una pronuncia necessaria e limpidissima, l’Autore tocca il nervo che pulsa, anche quando fa più male; e attinge, a motivo di risarcimento, la «celeste dote» presupposta dal titolo: chi temevamo di aver perduto ci è qui restituito nella sua forma più propria e definitiva. Claudio Pasi, ha pubblicato la plaquette di versi In linea d’ombra (Niemandswort, 1982) e la raccolta La casa che
brucia (Book Editore, 1993). Altre poesie sono successivamente apparse su varie riviste cartacee e on-line. Ha collaborato a «Poesia», a «Testo a fronte» e ad altre riviste con traduzioni da poeti antichi e moderni. Nel 2016 è uscita, in traduzione inglese, una breve silloge di testi editi e inediti dal titolo Osservazioni / Observations, a cura di Tim Smith e Marco Sonzogni (Wellington NZ, Seraph Press).

ingresso libero fino ad esaurimento dei posti da via Querini
 

Unisciti al canale Telegram del Comune di Venezia

Top