S'intitola 'Pietre e memorie' la passeggiata nel ghetto ebraico di Venezia, organizzata per la mattinata di oggi dal Comune (Servizio Produzioni Culturali e Rapporti con le Università) con la Comunità ebraica di Venezia, e inserita nell'ambito degli eventi in programma per il 'Giorno della Memoria'.
All'itinerario, alla scoperta del ghetto più antico del mondo, istituito nel 1516 per volere della Repubblica Serenissima era presente, oltre ad un folto pubblico di iscritti, anche la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, in rappresentanza dell'Amministrazione. Con lei Marco Borghi, presidente della Municipalità di Venezia, Murano, Burano.
Ermelinda Damiano: "Questo momento rientra nel ricco calendario delle iniziative per la Memoria, quest'anno ben 70, diffuse su tutto il territorio del Comune. Si tratta di occasioni di riflessione storica, culturale, per mantenere la memoria viva. Ogni anno cerchiamo di diffonderle, anche coinvolgendo le scolaresche: saranno i giovani studenti, dopo di noi, ad accogliere questa testimonianza, e far sì che quanto accaduto non si ripeta".
"Questo - riferendosi al ghetto - è uno dei luoghi più importanti della città, ricco di storia. Con la Comunità ebraica di Venezia e insieme a tante istituzioni culturali cittadine portiamo avanti da anni la commemorazioni del 'Giorno della Memoria'. Il fatto che la cittadinanza sia sensibile e raccolga questo invito è per noi molto importante" ha concluso la presidente.
Il percorso, che ha preso le mosse da Campo del Ghetto, è stato guidato dalla storica dell'arte Arianna Gambirasi con il contributo di Paolo Navarro Dina, giornalista e vicepresidente della Comunità ebraica veneziana. Le 'Pietre e memorie' da cui trae ispirazione il titolo, sono accomunate dalla stessa indelebilità: i ricordi delle persecuzioni sono impossibili da cancellare, al pari dei segni che scalfiscono i sassi.
Nel corso della passeggiata è stata ripercorsa la storia della prima comunità ebraica, relegata nel ghetto, benestante e di origine mitteleuropea. Sono stati snocciolati aneddoti (ad esempio sull'altezza degli edifici, maggiore rispetto al resto di Venezia per ospitare più famiglie in poco spazio), e racconti storici sulle sinagoghe, le scuole, gli ebrei illustri che hanno popolato il ghetto veneziano.
Al termine del percorso guidato, i partecipanti hanno visitato lo spazio espositivo 'Ikona Photo Gallery' per essere allietati dalle note del violino di Michele Gazic. Il musicista ha presentato al pubblico 'La Gerusalemme interiore', una cantata ebraica, con brani di voce e violino.