“Salviamo il merletto di Burano!”: è questo l'appello accorato che Emma Vidal, centunenne decana delle merlettaie dell’isola di Burano ha rivolto alla città in occasione della cerimonia di consegna del Premio “Venezia città delle donne”, il riconoscimento istituito lo scorso anno dalla Fondazione Musei Civici Veneziani, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, per dare risalto a quelle figure femminili che più hanno caratterizzato la storia di Venezia nel campo del sapere artigianale, delle arti, dell’economia, dell’insegnamento e di tutti quei settori che contribuiscono a far crescere il corpo sociale cittadino. Il prestigioso premio, che oggi è stato assegnato proprio alla signora Emma, viene conferito ogni anno ad una donna che si è saputa distinguere nel proprio ambito, divenendo un punto di riferimento anche per le generazioni future. Presenti alla cerimonia la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, la presidente della Fondazione Muve, Mariacristina Gribaudi, la direttrice del Museo, Chiara Squarcina, Luisella Pavan Woolf, ambasciatrice dell’Unione Europea presso il Consiglio d’Europa, e Lauso Zagato, giurista e docente di Diritto internazionale all’Università Ca’ Foscari.
“Questo premio – ha esordito Damiano – ha un valore altamente simbolico. È infatti un premio dedicato alle donne che hanno fatto grande la nostra città: donne come la piccola ma grande Emma Vidal, un esempio per tutti noi, una maestra del merletto ma anche una maestra di vita”. “Proprio un anno fa – ha ricordato la presidente del Consiglio – è stato sottoscritto il protocollo d'intesa per la candidatura del merletto italiano a Patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco, un progetto che ha visto uniti in rete 16 Comuni italiani per salvaguardare, promuovere e valorizzare un'arte millenaria e preziosa, simbolo della cultura e dell'identità del nostro Paese. Per salvare il merletto bisogna unire le forze, lavorare insieme: lo dobbiamo a Emma e a tutta la città”.
Della passione di Emma per il merletto, della sua battaglia per la conservazione di quest'arte ha parlato la presidente Gribaudi: “Prenditi cura del merletto - mi ha detto Emma in occasione della festa per i suoi 100 anni, il 14 febbraio dell'anno scorso – perché se muoio io, muore tutto”. “Il Premio Venezia città delle donne – ha proseguito Gribaudi - va ad Emma, perché se lo merita, e per continuare a dare visibilità a quella eccellenza italiana che è il merletto di Burano, un patrimonio inestimabile di cui tutti dobbiamo farci carico”.
Dopo l'intervento di Pavan Woolf, che ha sottolineato come “Venezia è unica perché le sue donne l'hanno resa tale”, e dopo un breve excursus sulle origini del merletto di Burano a cura di Lauso Zagato, la mattinata è proseguita con la consegna del Premio alla signora Vidal. “Il luogo in cui ci troviamo – ha ricordato Emma – è stata per anni non solo la mia scuola, ma la mia casa. Il merletto di Burano è unico al mondo: inizia dal nulla e viene costruito con pazienza, dedizione, sacrificio. Un'arte che i 'foresti' ci invidiano e che deve continuare a vivere perché fa parte della nostra storia, della nostra vita”.