Festa del Redentore: origini e storia
10/07/2019Quella del Redentore è, ormai da più di quattro secoli, una delle ricorrenze più sentite dai veneziani, che abbina, all'originario spirito religioso, anche tradizione, cultura e spettacolo. La Festa ha origine nel 1577, come segno di ringraziamento della città per la fine di una delle pestilenze più terribili della sua storia, capace, in soli due anni, di provocare la morte di oltre di un terzo dei suoi abitanti.
La chiesa
Ancora nel pieno dell'epidemia il Senato veneziano, il 4 settembre 1576 aveva stabilito la realizzazione di una grande chiesa, nell'area del convento francescano della Giudecca, quale ex voto per la liberazione della città dal flagello, affidandone la costruzione ad uno dei più grandi architetti del tempo, Andrea Palladio e dedicandola, appunto, al Redentore.
Il Redentore: il ponte votivo e i foghi
Ogni anno, in occasione della terza domenica di luglio, viene allestito un ponte votivo tra le Zattere (all'altezza della chiesa di Santo Spirito) e la Giudecca, che viene aperto il sabato precedente, per consentire l'accesso alla basilica dei fedeli anche a piedi. Accanto all'aspetto religioso c'è poi, come accennato, quello legato alla tradizione, che vuole i veneziani, nella notte tra sabato e domenica, festeggiare la ricorrenza in barca, gustando i piatti tipici della loro cucina e guardando dall'acqua l'evento più atteso, ovvero il grande spettacolo pirotecnico nel Bacino di san Marco. Quella del Redentore non è comunque l'unica chiesa che Venezia ha eretto in segno di ringraziamento per la liberazione della città dalla peste: un cinquantennio dopo, alla fine della peste “manzoniana” del 1630, fu realizzata infatti la basilica della Salute, la cui ricorrenza viene invece festeggiata ancora oggi, ogni anno, il 21 novembre.