Si è svolto questa mattina a Palazzo Cavalli Franchetti a Venezia il convegno di lancio del programma di cooperazione territoriale Adriatico-Ionica “I-Storms”. Alla presentazione del progetto, del quale il Comune di Venezia è coordinatore e nel quale è coinvolto in particolare il Centro previsione e segnalazione maree, sono intervenuti, per l'Amministrazione comunale, l’assessore alla Protezione civile, Giorgio D’Este, e i dirigenti del Settore Ricerca fonti di finanziamento e Politiche comunitarie, Paola Ravenna, e del Settore Protezione civile, Rischio industriale e Centro previsione e segnalazione maree, Valerio Collini.
Grande soddisfazione per l'avvio del progetto è stata espressa dall'assessore D'Este, che ha sottolineato l'importanza della cooperazione tra i vari partner coinvolti per una gestione sempre più attenta e qualificata del fenomeno delle mareggiate e dei rischi ad esso connessi. “Un passo importante – ha esordito D'Este – atteso da molto tempo, che si concretizza oggi grazie all’impegno del Centro Maree, dell'ufficio delle Politiche comunitarie e di quanti quotidianamente vi operano. La fattiva collaborazione tra le eccellenze del settore che qui sono rappresentate permetterà di raggiungere risultati importanti, non solo in termini di condivisione di dati e conoscenze, ma anche per le relazioni che si vengono a creare: il valore aggiunto è essere riusciti a trasformare la necessità in opportunità”.
Nato su iniziativa dei tecnici del Centro Maree, redatto e gestito nella parte amministrativa dagli esperti dell'ufficio delle Politiche Comunitarie del Comune di Venezia, il progetto – ha spiegato Ravenna - ha come obiettivo principale la promozione della cooperazione transnazionale per sviluppare strategie comuni per la salvaguardia dell’area Adriatico-Ionica dalle emergenze delle mareggiate, condividendo conoscenze, dati e previsioni tra i Paesi coinvolti e migliorare le loro capacità in termini di procedure di allerta precoce e di protezione civile, in conformità al meccanismo di protezione civile dell’Unione europea. Partner del progetto, oltre al Cnr-Ismar di Venezia, che affiancherà il Centro Maree in qualità di responsabile scientifico, l’Arpa dell’Emilia Romagna, la Protezione civile della Regione Puglia, l’Agenzia slovena per l’ambiente, il Consiglio regionale di Durazzo e l’Istituto di geoscienze, energia, acqua e ambiente (Albania), l’Unione regionale delle municipalità d’Epiro (Grecia) e il servizio meteorologico e idrologico della Croazia.
L'aumento del livello medio del mare – ha aggiunto Collini – è strettamente legato all'aumento degli episodi acqua alta a Venezia. Negli anni Quaranta sono stati registrati solo 2 eventi sopra i 110 centimetri, negli anni dal 2000 al 2009 gli episodi sono saliti a 20. Anche la stagionalità delle alte maree si è modificata, facendo registrare episodi spalmati durante tutto l'anno e non più concentrati esclusivamente nel periodo autunnale; infine, le proiezioni dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) parlano di un incremento del livello medio dei mari tra i 27 e i 33 centimetri per il 2060. “Venezia è da sempre una città resiliente e abituata a fenomeni di questo genere, ma dati come questi fanno capire che è sempre più necessario lavorare insieme, condividendo strumenti, dati, strategie, per poter fornire previsioni sempre più precise e puntuali e ridurre al minimo i disagi per i cittadini”.
Finanziato dal Programma Interreg Adrion con 1,4 milioni di euro, il progetto prevede un’entrata netta per il Comune di Venezia di circa 300mila euro in due anni, fondi che saranno destinati in gran parte al finanziamento delle attività del Centro maree. Tra le attività e gli strumenti previsti dal progetto, la creazione di un atlante delle mareggiate per mappare le aree a rischio e le procedure correnti per rispondere alle emergenze; uno strumento informatico interoperabile e georeferenziato che aggreghi dati e modelli forniti dai Paesi coinvolti nel progetto per l'armonizzazione delle previsioni dei rischi e delle emergenze marittime in Adriatico; un'applicazione per telefoni cellulari e tablet che permetta un facile accesso alle informazioni e messaggi di allerta. Prevista inoltre l'istituzione di un tavolo di discussione permanente a livello di bacino Adriatico-Ionico per valutare annualmente sviluppi e strumenti relativi agli ambiti del progetto.
Venezia, 2 marzo 2018