
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha preso parte, questo pomeriggio all'M9, alla cerimonia di inaugurazione della mostra dal titolo: "Arte salvata. Capolavori oltre la guerra dal MuMa di Le Havre", un'esposizione temporanea che sarà aperta al pubblico al terzo piano del Museo da domani, sabato 15 marzo, fino a domenica 31 agosto.
Con lui presenti anche Vincenzo Marinese, presidente di Fondazione di Venezia, Serena Bertolucci, direttrice di M9 e Géraldine Lefebvre, direttrice del MuMa di Le Havre, oltre che alcuni presidenti di Municipalità e consiglieri comunali.
Nel corso dell'inaugurazione è stato ribadito che la mostra rappresenta un nuovo capitolo – dopo le monografiche dedicate a Banksy e a Burtynsky – delle collaborazioni internazionali dell'M9, mettendo in esposizione 51 opere provenienti dal prestigioso Museo d'Arte Moderna André Malraux di Le Havre (MuMa), che ospita una delle più importanti collezioni di dipinti impressionisti di Francia. Si tratta di una collaborazione unica e dal forte valore simbolico.
"La nostra volontà è sempre stata quella di far emergere Mestre come luogo di modernità", ha esordito il primo cittadino ringraziando la direttrice Lefebvre per la sua presenza, per poi rivolgere un invito a visitare la città al sindaco di Le Havre Edouard Philppe al fine di instaurare rapporti di gemellaggio.
"In questi anni - ha poi aggiunto Brugnaro - abbiamo restituito dignità ai luoghi della nostra città ed è evidente che la contemporaneità è a Mestre e a Marghera, mentre a Venezia la tradizione. Ci sono voluti anni di lavoro intenso per far esporre qui opere di questo livello. Non basta pensare ai progetti ma bisogna poi realizzarli. La nostra città, proprio come quella di Le Havre, è stata bombardata durante la Seconda guerra mondiale e al secondo piano si trova una raccolta di immagini che racconta la sua storia. Attraverso un lavoro costante e silenzioso, portiamo a compimento opere che stanno facendo rinascere la terraferma. È fondamentale puntare sulla collaborazione fra imprese e sistema pubblico per accelerare e rilanciare la crescita e lo sviluppo della città. Oggi il Comune è proprietario di inestimabili collezioni di opere private, date poi in gestione alla Fondazione Musei Civici di Venezia. Mestre è in continuo fermento, nonostante i problemi, siamo qui per difendere la città e la vita dei cittadini, facendo vivere loro nuove esperienze grazie anche ad iniziative come questa".
"Arte salvata", curata dalla direttrice Géraldine Lefebvre e da Marianne Mathieu, una delle maggiori esperte mondiali di impressionismo e post impressionismo, esprime dunque l’intento di raccontare una storia di rinascita. Non solo quella di Le Havre, che venne distrutta per l’ottanta percento del suo tessuto urbano dai bombardamenti, ma anche quella di Mestre e Porto Marghera, che subirono danni ingenti durante il conflitto bellico. Oggi, a ottant’anni di distanza dai tragici eventi della Guerra Totale, le due città si incontrano in un dialogo che valica la specificità delle esperienze del conflitto di Francia e Italia e si esprime nella forza del patrimonio culturale come veicolo che genera e riproduce, attualizzandola, la memoria collettiva.
"Riteniamo questa mostra particolarmente importante per la nostra città, che fu profondamente colpita dai bombardamenti della guerra", queste le parole del presidente Marinese. "Far riemergere la memoria collettiva su quei tragici eventi - ha poi aggiunto - ci fornisce l'occasione di riflettere anche sui successivi moti di rinascita, di paziente ricostruzione e, infine, di rigenerazione urbana, che è, e rimarrà sempre, la principale missione dell’intero progetto del polo M9".
I dipinti in mostra raccontano l'evoluzione artistica di Le Havre, che si è affermata come un faro culturale in grado di radicare il proprio patrimonio nel contesto della città. Fondato nel 1845, in un periodo di grande fermento industriale, il museo ha visto crescere la sua collezione grazie all’impegno di pittori, mecenati e collezionisti che hanno trasformato Le Havre in un centro di modernità all’avanguardia. Le opere esposte celebrano la passione di una comunità che ha contribuito alla visione di artisti locali e internazionali, partendo da quelle di Eugène Boudin e del suo allievo Claude Monet. Accanto a queste, la vitalità del movimento impressionista è rappresentata dai dipinti di Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley, Maxime Maufra e Henry Moret per poi proseguire con le opere che ne esprimono il lato più simbolista, realizzate da Paul Gauguin, Jean-Francis Auburtin, Ker Xavier Roussel, Maurice Denis e Marie Droppe. Proseguendo, è possibile scoprire la genesi del Fauvismo, radicata a Le Havre grazie a Raoul Dufy e Othon Friesz, ai quali rispondono le vedute meridionali di Albert Marquet e Charles Camoin.
L'esperienza della visita, inoltre, sarà accompagnata da suggestioni musicali a cura di Dario Falcone, giovane musicista veneziano. Debussy, Ravel, Messiaen, Malipiero, ma anche Bach, Mozart e Chopin - questi ultimi particolarmente amati da Dufy, cui dedicherà diversi omaggi pittorici - aiuteranno i visitatori a immergersi nella temperie culturale di inizio novecento.