Teatro La Fenice: il direttore greco George Petrou debutta a Venezia nel prossimo concerto della stagione sinfonica

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George Petrou
 

Teatro La Fenice: il direttore greco George Petrou debutta a Venezia nel prossimo concerto della stagione sinfonica

10/01/2023

Per la prima volta George Petrou sarà alla testa dell’orchestra del Teatro La Fenice, nel concerto in programma al Teatro Malibran in doppia replica, venerdì 13 gennaio alle 20 (turno S) e domenica 15 gennaio alle 17 (turno U), nell’ambito della Stagione Sinfonica 2022-2023 della Fondazione Teatro La Fenice. Il maestro greco, direttore musicale dell’Orchestra Nazionale Sinfonica della Radio Greca e direttore artistico del rinomato Internationale Händel-Festspiele Göttingen, dirigerà l’ouverture dalla cantata Ulisse agli Elisi di Nikolaos Mantzaros, la Sinfonia n. 36 in do maggiore kv 425 Linz di Wolfgang Amadeus Mozart e, nella seconda parte della serata, la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven.

La cantata Ulisse agli Elisi è opera di Nikolaos Mantzaros, compositore nato a Corfù nel 1795 quando l’isola era ancora sotto l’amministrazione veneziana. Di famiglia nobile, d’origine greco-italiana e di formazione musicale prevalentemente italiana, è noto per aver fondato nella sua isola una vera e propria scuola ionica, ovvero una generazione di compositori tra i quali Spyridon Xyndas, Pavlos Karrer e Frangiskos Domeneginis. La composizione più nota di Mantzaros è l’Inno alla libertà su testo di Dionysios Solomos, inno nazionale della Grecia dal 1865, in seguito adottato anche da Cipro. L’ouverture della cantata Ulisse agli Elisi risale al 1820, una pagina che raccoglie reminiscenze haydniane e ascendenze tipicamente rossiniane.

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) compose la Sinfonia n. 36 in do maggiore kv 425 Linz in tutta fretta. La partitura fu scritta in meno di una settimana e proposta come brano d’apertura di un concerto promosso dal conte Joseph Anton Thun, che ospitava il musicista e la moglie Constanze. La brillante strumentazione e le scelte stilistiche segnano un netto distacco dalle esperienze salisburghesi. Il compositore guarda decisamente a Haydn nell’impostazione strutturale, ma i ripetuti cromatismi e gli espressivi giochi chiaroscurali sono autenticamente mozartiani.

«Sinfonia par excellence» – come l’ha definita Theodor W. Adorno –, la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven (1770-1827) debuttò a Vienna, cinque anni dopo la creazione della Pastorale, l’8 dicembre 1813 nell’Aula Magna dell’Università, con lo stesso Beethoven sul podio. Era una serata di beneficenza, organizzata da Johann Nepomuk Maelzel a favore dei soldati austriaci e boemi feriti nella battaglia di Hanau. E il concerto riscosse un grande successo: la borghesia viennese non vedeva l’ora di dimostrare tutto il proprio sentimento antibonapartista e l’orchestra, formata dai migliori musicisti della città, suonò in modo eccellente. Anche se non tutti i giudizi critici del tempo furono pienamente positivi – per alcuni la Sinfonia eccedeva in stravaganza – è il celebre commento di Richard Wagner, pronunciato qualche decennio più tardi, a fissare l’essenza di questa pagina, con parole destinate a rimanere nella storia della musica: «Questa Sinfonia è l’apoteosi stessa della danza, è la danza, nella sua essenza più sublime». Danza come sublimazione di una essenza ritmica, che percorre tutta l’opera in un graduale e costante crescendo d’intensità.

Si conferma, in concomitanza con questo concerto, l’approfondimento sul programma musicale: lo spettacolo di venerdì 13 gennaio sarà infatti preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle ore 19.20 alle ore 19.40 illustrerà i brani di Mantzaros, Mozart e Beethoven.

I biglietti per il concerto sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it.

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