Se possibile è ancora più attuale, in queste settimane di guerra anche in Europa, l'ultimo libro, pubblicato postumo, di Gino Strada “Una persona alla volta”, protagonista questa sera, all'Ateneo veneto, dell'incontro pubblico, promosso dallo stesso istituto in collaborazione con Emergency, dal titolo “Curare le vittime e rivendicare i diritti. Una persona alla volta”.
Presente all'evento, per portare il saluto della Città, l'assessore comunale alle Politiche educative, Laura Besio.
“Il ricordo di Gino – ha sottolineato nel suo intervento l'assessore – è vivo in tutti noi: come Comune di Venezia confermiamo l'impegno per la realizzazione alla Giudecca, con Emergency, di quel 'Museo contro la guerra' tanto voluto da Strada, così come la realizzazione di un patto di gemellaggio con la città di Hiroshima, sempre da lui suggeritoci.
Venezia vuole essere città 'aperta', paladina di libertà e rispetto delle diverse culture: principi che devono essere instillati anche alle ultime generazioni.”
Presenti all'incontro, tra gli altri, la responsabile Progetti Venezia di Emergency, Mara Rumiz, la presidente dell'Ateneo veneto, Antonella Magaraggia, la direttrice della comunicazione di Emergency, Simonetta Gola, la giornalista Chiara Valerio, l'attore Andrea Pennacchi.
Gino Strada, è stato ricordato nel corso del convegno, ha dedicato la sua vita a curare le vittime e a rivendicare i diritti delle donne e degli uomini, insegnandoci però nel contempo che l’unica medicina possibile è quella che si fonda sull’uguaglianza e sull’umanità.
Il suo ultimo libro, i cui proventi saranno interamente destinati ad Emergency, è un'occasione di riflessione sull'assurdità della guerra e sull'urgenza della sua abolizione, nonché sul diritto universale ad essere curati.