La Giunta approva gli indirizzi per la valorizzazione di compendi dell’ex Caserma Sanguinetti a San Pietro di Castello, dell’area verde attigua e dell’ex Chiesa e monastero di S. Anna

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panoramica Sanguinetti
 

La Giunta approva gli indirizzi per la valorizzazione di compendi dell’ex Caserma Sanguinetti a San Pietro di Castello, dell’area verde attigua e dell’ex Chiesa e monastero di S. Anna

26/10/2021

La Giunta comunale, riunitasi oggi ha approvato la delibera con la quale si approvano gli indirizzi per l’ipotesi di un intervento di valorizzazione che coinvolge l’ex Caserma Sanguinetti nell’Isola di San Pietro di Castello e l’adiacente area verde (circa 5.000 metri quadrati di superficie) e l’ex chiesa e monastero di S. Anna di poco distante (circa 2.000 metri quadrati).

“Con questa proposta – spiega il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - inizia il percorso di Federalismo demaniale culturale che riguarda due beni appartenenti al Demanio dello Stato. Riusciremo in questo modo non solo a recuperare delle strutture dismesse da anni ma anche a creare occasioni di sussidiarietà tra pubblico e privato che possono generare in città nuovi posti di lavoro. Un progetto, questo, che vedrà un investimento di quasi 26 milioni di euro - senza oneri per l’amministrazione pubblica – attraverso i quali si recupereranno e valorizzeranno due importanti immobili storici, si realizzerà un parco pubblico, si riqualificherà un intero quartiere e dove troveranno occupazione, non appena tutto il progetto sarà concluso, oltre 200 persone all’interno delle strutture che vedranno la realizzazione di spazi per il co-working, il co-living, sale conferenze, formazione, convegni e spazi per foresteria. Una occasione importante per la Città e che dimostra l’impegno di questa amministrazione per riportare lavoro e, di conseguenza, nuova residenzialità”.

Nello specifico, nel novembre del 2020 la società ARTEA, investitore francese operante nel mercato delle valorizzazioni immobiliari, ha presentato al Comune una proposta per dare nuova vita ai due compendi e all’area verde retrostante la caserma Sanguinetti.

Il progetto è stato discusso con l’Agenzia del Demanio che ne ha dato un assenso di massima e con la Soprintendenza da parte della competente Direzione Affari Generali. Da questi confronti sono emerse una serie di utili indicazioni, che sono state tradotte come prescrizioni date dall’Amministrazione e inserite in delibera come:

  • che il progetto assuma la veste di Project Financing e che venga presentato un progetto di fattibilità tecnico economica con PEF asseverato;
  • che siano accentuate il più possibile le funzioni pubbliche degli spazi;
  • che siano destinate alla libera fruibilità, in particolare, le zone monumentali e di maggior pregio architettonico come i chiostri;
  • che sia valorizzata, per quanto possibile, la destinazione di spazi alle attività di artigianato locale di qualità come, ad esempio, il vetro o l’uso aperto al pubblico delle aree dedicate ai “servizi”;
  • che il progetto si sviluppi in una logica di sostenibilità: una riqualificazione urbana dove convivono attività locali e il mondo degli affari internazionali;
  • che sia realizzato un approdo nella parte est del compendio, in modo che vi sia accesso libero al parco e permeabilità del transito dalla riva del canale del Sagrato della Chiesa di S. Pietro in Castello;
  • che sia realizzato un Parco pubblico nell’area verde retrostante l’ex caserma Sanguinetti, prevedendo di affidarne la gestione e la manutenzione al soggetto gestore del complesso;
  • si prevede di prestare collaborazione all’Agenzia del Demanio al fine di trasferire i 6 nuclei familiari residenti nel complesso dell’ex Caserma anche, eventualmente con l’utilizzazione di beni a disposizione del Patrimonio culturale.

Un progetto che, prima di trovare ufficiale presentazione, è stato sottoposto anche all’attenzione del Comitato San Pietro di Castello, che, con una lettera del presidente Paolo Basili, si è “dichiarato pienamente favorevole all’iniziativa” sottolineando come, dopo aver rappresentato la situazione di uso precario della Sede del Comitato che è di proprietà del Demanio, è stata data loro “una manifestazione di ampia disponibilità da parte della società proponente a dedicare nel progetto uno spazio adeguato a consentire le nostre iniziative, in una chiave di collaborazione continuativa con le iniziative e le attività culturali che la società insedierà nel complesso”.

Per quanto riguarda il prosieguo dell'iter entro la metà del prossimo anno è prevista la presentazione del progetto di fattibilità tecnico/economica e la conseguente istruttoria per poi essere sottoposto all'approvazione del progetto in Consiglio comunale per arrivare poi entro la fine dell'anno alla sottoscrizione dell'accordo di valorizzazione con il Demanio, la Sovrintendenza e il MIC. La sottoscrizione dell’accordo costituisce il presupposto per il trasferimento della proprietà dei due beni dal Demanio dello Stato al Comune di Venezia.

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