Al via dal 13 al 25 luglio il festival di teatro 'Venice Open Stage': la presentazione con l'assessore Paola Mar

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Un'immagine della conferenza
 

Al via dal 13 al 25 luglio il festival di teatro 'Venice Open Stage': la presentazione con l'assessore Paola Mar

09/07/2021

E' l'essere umano il fil rouge della IX edizione di "Venice Open Stage – Rising theatre festival": 11 serate di teatro gratis sotto le stelle dal 13 al 25 luglio. Il festival di teatro, che si svolgerà all'aperto in campazzo San Sebastiano, nel sestiere di Dorsoduro, è stato presentato stamani in conferenza stampa nella sede del Comune di Ca' Farsetti, dagli organizzatori insieme all'assessore comunale alla Promozione del territorio Paola Mar, a rappresentare l'Amministrazione. Con loro anche Marco Mastroianni, capo della Direzione Sviluppo, Promozione della città e Tutela delle tradizioni e del verde pubblico del Comune.

"Venice Open Stage" è un festival internazionale realizzato dall'associazione culturale Cantieri Teatrali Veneziani con il supporto di diversi partner, tra cui la città di Venezia. Quest'anno ha come titolo "Par tera, par mar". L'antico motto veneziano restituisce l'idea che gli abitanti di Venezia possano accedere tramite vari canali alla conoscenza del resto del mondo, così come il festival consente di scoprire le arti performative. Gli show, gratuiti su prenotazione (chiamando il 345 6105044 o ritirando i ticket alla biglietteria in campazzo San Sebastiano), inizieranno alle 21.45. Gli accessi saranno contingentati e sarà necessario rispettare le norme di precauzione anti Covid. Alcuni spettacoli, tra i tanti in cartellone, saranno dedicati ai 1600 anni di Venezia. Ci saranno spettacoli di teatro-danza, alcune rappresentazioni multisensoriali dedicate alla disabilità fisica e altri show dedicati alle donne.

A illustrare il programma, durante l'incontro, il presidente del festival Francesco Gerardi, la responsabile organizzazione e programma Leonia Quarta e l'addetto stampa David Angeli. "Ringraziamo l'assessore Paola Mar per la possibilità di portare in scena l'evento dopo un anno e mezzo circa di pandemia. Si tratta di un festival molto apprezzato dalla cittadinanza. Oltre 50 volontari ci stanno aiutando e sostenendo, tra loro alcuni ragazzi delle scuole superiori veneziane" hanno dichiarato gli organizzatori, spiegando che il festival è molto attento anche alla rigenerazione urbana e comprende alcune tavole rotonde sul tema, realizzate con l'Università Ca' Foscari, che coinvolgeranno il pubblico in modo attivo.

L'assessore Mar ha risposto esprimendo soddisfazione per il lavoro svolto: "Siamo orgogliosi. Non era scontato che anche quest'anno riuscissimo a portare in scena "Venice Open Stage", ma abbiamo dimostrato che a Venezia le cose si fanno. E' una situazione difficile ma siamo riusciti a tirare fuori il meglio. Un altro obiettivo realizzato che ci rende felici. Non è solo merito del Comune, ma è un lavoro di squadra, c'è tanta gente che lavora e si impegna, anche dietro le quinte. La differenza la fa la passione della squadra. Un'occasione di rigenerazione umana, in cui mostrare voglia di fare, mettersi in gioco, buttare il cuore oltre l'ostacolo. Mi sono impegnata in prima persona, su delega del sindaco, affinché fossero riconosciuti ristori ai lavoratori dello spettacolo partecipando a un tavolo con gli assessori alla Cultura delle città metropolitane italiane. Non abbiamo mai mollato".

Anche il direttore Marco Mastroianni ha mostrato il proprio entusiasmo per l'evento: "Questo festival ormai è un must, non servono presentazioni, si svolge in un bellissimo contesto. Ci offre l'occasione per sottolineare che Venezia è molto frizzante dal punto di vista culturale. Abbiamo realizzato circa 250 eventi culturali estivi sparsi su tutto il territorio in un periodo come questo, ma anche diversi eventi sportivi a cui si aggiungono quelli de 'Le città in festa': è un grande risultato".

Infine l'assessore alla Promozione del territorio ha evidenzato il carattere internazionale della manifestazione, che coinvolge oltre alle compagnie del territorio e del resto d'Italia anche gruppi teatrali provenienti da Svizzera, Grecia e Croazia: "Il confronto con altre realtà, con paesi lontani e diversi, ci fa crescere. Questo festival crea occasioni di confronto e crescita intercettando chi resta in città, ma anche solo chi ci passa da turista. I veneziani che si offrono come volontari, e che non sono più solo studenti universitari, hanno accolto la sfida, avendo probabilmente compreso l'importanza della socialità dopo la lunga pandemia. Aprirsi al mondo, imparare ogni giorno, sfidarsi è ciò che ci rende vivi e che dobbiamo tornare a fare".

In allegato il programma.

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