Corte del Cavallo

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Corte del cavallo
 

Corte del Cavallo

20/10/2021

È una corte molto caratteristica con la pavimentazione in mattoni di cotto disposti a spina di pesce, situata nel sestiere di Cannaregio, vicino alla chiesa della Madonna dell’Orto.

Il toponimo si deve alla realizzazione, proprio in quella corte, del getto della statua equestre in bronzo del famoso condottiero Bartolomeo Colleoni della quale Andrea del Verrocchio aveva costruito il modello in cera. Il lavoro fu commissionato nel 1488, poco tempo dopo la morte di Andrea del Verrocchio, allo scultore veneziano Alessandro Leopardo e il monumento venne posizionato in campo Santi Giovanni e Paolo.

Leopardo da quell’opera ottenne grande fama e sottolineò di esserne l’autore nell'iscrizione "Alexander Leopardus V. F. Opus" incisa sulla cinghia del cavallo. 
Alessandro Leopardo era fonditore, architetto scultore e lavorò come maestro alla Zecca dal 1484 al 1487, anno in cui fu bandito per cinque anni da Venezia per tentata frode. 
La realizzazione del monumento al Colleoni fece sì che gli venisse dato il soprannome "Alessandro del Cavallo" e  "corte del Cavallo"  la corte dove avvenne la fusione, nei pressi della sua abitazione alla Madonna dell'Orto. Inoltre la fama acquisita permise che fosse cancellata definitivamente la pena per una truffa del 1487 e nel 1496 fu riassunto alla Zecca.

Nell’opera “Vite degli Architetti e Scultori Veneziani del secolo XVI” di Tommaso Temanza viene descritto un pozzo che ora non c’è più, in corte del Cavallo. Sulla vera in pietra d’Istria era scolpito lo stemma della famiglia Leopardo.

Al posto del pozzo oggi si nota, al centro della corte, una fontana in ghisa a forma di “palina de casada” (bricola d’ormeggio nobiliare), il cui getto d’acqua esce dalla bocca di un leone.

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