Un elenco interminabile di nomi declinato nel silenzio di una Basilica di San Marco gremita di persone provenienti da tutta Italia e accomunate dallo stesso dolore: l'aver perso un proprio caro per mano della criminalità organizzata. Questo pomeriggio Venezia si è stretta attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie attraverso una veglia di preghiera nel luogo religioso simbolo cittadino. Alla cerimonia, in rappresentanza dell'Amministrazione comunale e del sindaco Brugnaro, ha partecipato l'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini, in prima fila assieme ai rappresentanti delle Forze dell'Ordine e all'onorevole Nicola Pellicani.
Attraverso la veglia è stato lanciato dall'altare della Basilica un messaggio di pace forte e vigoroso non solo da parte del patriarca Francesco Moraglia, ma anche dal presidente di Libera, don Luigi Ciotti, e dal vescovo di Locri, monsignor Francesco Oliva. Al loro fianco anche i rappresentanti delle confessioni greco ortossa, romeno ortodossa, valdese, luterana, anglicana e luterana.
Al termine dell'elenco di più di un migliaio di nomi delle vittime delle mafie un lungo ed emozionante applauso, dopodiché hanno preso la parola il vescovo di Locri monsignor Oliva e il patriarca Moraglia, che hanno sottolineato l'importanza della memoria per non stancarsi mai di chiedere giustizia e hanno ricordato le figure di alcuni "caduti" della Chiesa come don Giuseppe Diana o don Pino Puglisi.
La veglia si inserisce in una tre giorni di appuntamenti patrocinata dal Comune di Venezia e organizzata dalle associazioni Libera e Avviso Pubblico che ha visto protagonisti 400 familiari di vittime delle mafie provenienti da tutta Italia. Gli appuntamenti lagunari hanno costituito importanti tappe di avvicinamento alla 24esima edizione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie" in programma giovedì 21 marzo a Padova.
Venezia, 9 marzo 2019