Una calle, una storia: viaggio tra i toponimi veneziani alla scoperta del passato della Serenissima
15/08/2018La maggior parte delle calli di Venezia ha nomi molto antichi e soprattutto curiosi, che possono richiamare mestieri, attività commerciali, la provenienza o il cognome degli abitanti, oppure spesso sono dedicati a Santi o alla Madonna. A volte poi il toponimo ricorda avvenimenti accaduti nei secoli passati.
Nizioleti "non a caso"
Nella Repubblica Serenissima, la lingua ufficiale per tutti gli atti legali e amministrativi, oltre che quella delle opere letterarie, era il veneziano e sono in veneziano, anche al giorno d'oggi, i nomi dei luoghi scritti sui “nizioleti”, rettangoli bianchi di calce, che si trovano sui muri delle strade a circa due metri d’altezza. I toponimi spesso si ripetono ed ognuno di essi ha, come già accennato, un preciso significato.
- Calle e Sotoportego dei Cinque
- Il "Bancogiro" ebbe eco in tutta Europa. Ma cos'era?
- Campo San Giacometo: dove si respira l'essenza della Serenissima
- Il Mercato di Rialto, la ricostruzione dopo l'incendio
- “Parangon”: un oggetto per il confronto
- “Beccarie”: un macello pubblico a Rialto
- Ruga e Sotoportego dei Oresi
- Calle dei Botteri
- Pescheria e Mercato di Rialto
- "Stua"
- "Tagiapiera"
- “Spezieri”
- "Calle della Regina"
- "Frezzaria"
- “Magazen” o “Magazzen”
- “Stagneri”
- "Marzaria"
- “Campo San Bortolomio”
- "Casselleria"
- "Baretteri"
- "Fiubera"
- "Aquavitieri e cafetieri"
- "Borgoloco"
- "Rio de l'acqua dolce"
- "Barbier"
- "Dogana da tera"
- "Frutariol"
- "Manganer"
- "Pugni"
- "Chiovere"
- "Ogio"
- "Tabacchi"
- Corte e ponte de l'Anatomia
- Riva del Vin
- Santa Margherita
- "Pegoloti"
- "Cordami e Corderie"
- Piovan
- "Pestrineri"
- Il cimitero di San Michele
Dal pistor alle muneghe
Per citarne alcuni come esempio: Pestrin (lattaio); Pistor (panettiere); Frutarol (fruttivendolo); Becarie (macellerie); Marzer (venditore di stoffe); Frezzaria (dove si fabbricavano le frecce); Fiubera (dove si facevano le fibbie per le scarpe); dei Preti e delle Muneghe (suore); dei Ragusei, cioè degli abitanti di Ragusa (l'attuale Dubrovnik); la riva degli Schiavoni, cioè dei Dalmati; le calli degli Armeni e dei Todeschi; riva di Biasio che deve il suo nome a Biagio, uomo crudele, pesantemente condannato e giustiziato dalla Serenissima; fondamenta degli Ormesini, per la lavorazione di stoffe provenienti da Ormuz in Asia; la "Caselleria" dove c’erano i fabbricanti di casse per le merci o per il corredo delle spose; delle Tette dalla presenza in zona di numerose cortigiane. Contarini, Mocenigo, Zane, Albrizzi etc. sono invece alcuni dei cognomi delle famiglie patrizie che vivevano nella Repubblica di Venezia.