Si è tenuto, questa sera al Teatro del Parco, lo spettacolo ad ingresso gratuito sulla violenza di genere dal titolo: "L'uomo che non deve chiedere mai" che rientra all'interno del fitto calendario proposto da Novembre Donna 2024.
Un appuntamento a teatro al quale ha preso parte, in rappresentanza dell'Amministrazione, la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, insieme alla vicepresidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Paola Tommasi, ad alcuni rappresentanti dell'Avis territorie di Mestre - Marghera e del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia.
"Con oggi iniziamo ufficialmente il Novembre Donna - ha commentato la presidente Damiano - il mese dedicato interamente alla sensibilizzazione della cittadinanza al tema delicato della violenza di genere. Quest'anno il Centro Antiviolenza celebra il suo trentennale di attività e merita un grande applauso per l'aiuto concreto che ha dato e continua a dare a molte donne in difficoltà in questi anni. Le attività di sensibilizzazione non si svolgono solo durante il mese di novembre ma anche durante il resto dell'anno. La violenza non è un fatto privato ma riguarda l'intera comunità, una sensibilizzazione che deve inziare dalle scuole e dalle famiglie, infatti l'anno scorso abbiamo messo a disposizione delle guide di vicinato per supportare chi è vittima di violenza. Il messaggio che vogliamo lanciare a tutti è per primo quello di non girarsi dall'altra parte e il secondo messaggio è quello di affidarsi alle strutture che possono aiutare. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani a questo tema, cercando di educarli al rispetto e all'amore, insegnando a loro ad accettare un rifiuto. Tutti dobbiamo essere formati per combattere questa piaga sociale".
Lo spettacolo andato in scena, dell'attore, regista e drammaturgo, Marco Artusi, esamina il patriarcato storico e le lotte femministe. Una vera e propria chiamata all'azione, è stato spiegato al pubblico prima dell'inizio dello spettacolo, un invito a smuovere le acque e a sfidare la cultura che ha contribuito a sostenere l'oppressione in tutte le sue forme, dal classismo al razzismo, dal colonialismo ai regimi autoritari. È un'opportunità per riflettere, imparare e, soprattutto, per agire.