Definito “the theater’s poet of Black America”, per aver dato voce a chi non ha voce, August Wilson è il più importante drammaturgo afroamericano del XX secolo. Due volte vincitore del Premio Pulitzer, alla sua scomparsa nel 2005 Wilson ha lasciato un’eredità straordinaria, soprattutto con il suo American Century Cycle: una serie di dieci opere teatrali che offrono uno sguardo completo, decennio per decennio, sull’eredità e l’esperienza degli afroamericani nel corso del XX secolo, tra cui lo sfruttamento, le relazioni razziali, l’identità, la migrazione, la discriminazione. Una figura gigantesca del teatro americano, che tuttavia in Italia è ancora poco nota. Proprio per promuovere la conoscenza di questo autore nel nostro paese, domenica 19 novembre (ore 19) al Teatrino Groggia di Venezia andrà in scena il reading “Dedicato ad August Wilson – da Jitney”.
La performance porta in scena alcuni estratti da “Jitney” di August Wilson: l’ottava opera dell’American Century Cycle, presentata per la prima volta a Pittsburgh nel 1982 e vincitrice del Laurence Olivier Award alla migliore nuova opera teatrale al suo debutto sulle scene londinesi nel 2002. L’opera prende il titolo dal nome di un servizio di trasporto (il jitney, appunto, o gipsy cab) che si sviluppa a partire dagli anni ‘50 nei quartieri a maggioranza afroamericana di molte città degli Stati Uniti: un sistema alternativo all’autobus e ai taxi regolari, troppo costosi e poco disposti a servire certe zone, e soprattutto a far salire i neri, che opera al di fuori della legge ma dà opportunità di lavoro e rende un servizio importante alle comunità. August Wilson ambienta la sua opera nel 1977 in una stazione di Jitney di Pittsburgh, e precisamente a “The Hill”, il quartiere della sua città natale, abitato da neri, ebrei e italiani. I racconti degli autisti si alternano al ritmo sincopato del jazz e del linguaggio di strada, interrogandosi su come lenire le ferite del passato e avere fiducia in un futuro incerto. Sono le storie, fatte di conflitti, sconfitte e piccole vittorie di chi nonostante le conquiste del movimento per i diritti civili, continua a essere escluso dal cosiddetto “sogno americano”.
Prodotto da La Piccionaia e diretto da Renzo Carbonera, “Dedicato ad August Wilson – da Jitney” vede in scena gli attori Alessandra Arcangeli e Aron Tewelde interpretare, per la prima volta sui palcoscenici italiani, alcuni estratti da “Jitney” incentrati sui personaggi di Rena e Youngblood, e la stessa Alessandra Arcangeli proporre dal vivo una selezione di brani dal repertorio di Nina Simone. Un’occasione imperdibile per avvicinarsi all’opera di August Wilson e comprenderne la straordinaria rilevanza all’interno della letteratura, del teatro e della cultura afroamericana e statunitense, nonché constatare quando essa sia ancora in grado di parlare, oggi, a tutti noi.
L’evento fa parte della fase conclusiva di
“The Wilson Project”, il progetto realizzato con il sostegno del
Consolato Generale USA di Milano da
La Piccionaia con i partner
August Wilson Legacy LLC, Università degli Studi di Padova – DiSLL Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari, University of Pittsburgh – European Studies Center. Un progetto che ha permesso di portare in scena, per la prima volta in Italia e in lingua italiana, nella traduzione di
Angela Soldà, il testo integrale di “Jitney” nell’allestimento intitolato “Jitney di August Wilson”, diretto dallo stesso Renzo Carbonera e interpretato da un cast di cinque giovani attori afroitaliani. Oltre allo spettacolo, presentato in anteprima lo scorso 12 maggio al Teatro Astra di Vicenza e in prima nazionale il 7 luglio al Pergine Festival, il progetto ha anche realizzato una serie di attività di approfondimento sulla figura e l’opera di August Wilson anche in relazione alle sfide della società contemporanea nel nostro paese, un programma di attività nelle scuole superiori, un ciclo di proiezioni dedicato al cinema afroamericano e una serie di eventi speciali dentro e fuori dai teatri. Per maggiori informazioni:
www.piccionaia.org/the-wilson-project/