Il sindaco Brugnaro alla conferenza sull'urbanistica mondiale Urban Age

Condividi
 

Il sindaco Brugnaro alla conferenza sull'urbanistica mondiale Urban Age

14/07/2016

    Oltre 40 relatori provenienti da 25 città in Asia, Africa, Europa, Sud e Nord America riuniti alla Biennale di Venezia per discutere di come dare forma alle città. Ha preso inizio questa mattina al Teatro alle Tese dell'Arsenale Urban Age “Shaping Cities”, la conferenza sull'urbanistica mondiale organizzata da LSE Cities e dalla Alfred Herrhausen Gesellschaft della Deutsche Bank, nell'ambito della 15. Mostra Internazionale di Architettura.

    Al centro del dibattito, a cui per due giorni parteciperanno governatori, primi ministri, sindaci, progettisti e pianificatori, il ruolo dell'architettura nel dare risposte ai temi sociali e ambientali che l'espansione dei centri urbani pone.
Di seguito l'intervento integrale del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

***

Intervento del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro

Gentili ospiti,
    mai come quest'anno la Biennale di Architettura è dentro la città, nei luoghi, nei progetti, nei suoi protagonisti. La città intesa nel senso più ampio, che proprio dalla combinazione dei suoi elementi essenziali quali acqua e terra, centro e periferia, tecnologia e artigianato, tradizione e creatività, può immaginare di progettare un futuro di speranza.

    In questi anni abbiamo investito molti pensieri, risorse ed energie nella conservazione di Venezia. Credo che sia arrivato il momento di iniziare a cambiare prospettiva. Venezia non è solo un patrimonio da tutelare, ma una città da continuare a far vivere, sulla quale intervenire con cautela, per dare un senso al ruolo delle città oggi. Una scommessa che deve essere giocata su più tavoli: urbanistico, sociale, ambientale ed economico.

    In questa visione, il titolo scelto per l'allestimento ospitato nel Padiglione Italia, Taking care – progettare per il bene comune, così come la conferenza internazionale odierna, Urban Age, sottolineano l'importanza di un'architettura che si accompagni a una consapevolezza civica, un'architettura che non sia solo un bel disegno spettacolare o un'espressione estetica emozionante, ma si metta al servizio della comunità, dia attenzione agli individui che vivono nei luoghi e alle risorse, dia risposte concrete alle necessità dei cittadini, magari coinvolgendoli in un percorso condiviso e partecipato.

    Dare forma allo spazio comune come soluzione alla marginalità, al degrado, all'indifferenza, migliorando la qualità della vita delle persone.

      La sollecitazione rivolta oggi a progettisti e amministratori, primi ministri e pianificatori, è quella di riflettere sull’aspetto sociale dell'architettura, mostrando esperienze concrete di come l’architettura possa essere veicolo per valori quali la cultura, la partecipazione, la salute, la socialità, l’integrazione, la legalità. La sfida che ci troviamo di fronte è capire come dare forma alla società, come far crescere, espandere, riqualificare i grandi centri urbani, in una prospettiva di sviluppo economico, garantendo la sostenibilità, governando disuguaglianza e cambiamenti climatici.       

   Ringrazio il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta e il curatore della 15° Mostra internazionale di Architettura, Alejandro Aravena, che hanno saputo cogliere la sfida sollecitata dall'Amministrazione comunale facendo in modo che l'evento culturale più importante della città, che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo, con performance ed eventi collaterali di grande prestigio, accendesse i riflettori sulle aree degradate del paese.

    Una Biennale attenta ai temi della riconversione e del riutilizzo, una Biennale concentrata sulle periferie in particolare quelle industriali, un tempo fulcro della vita delle persone e oggi luoghi semi abbandonati.

    Quest'anno per la prima volta la Biennale architettura è approdata in terraferma ed entrata nel vivo con due progetti che portano alla ribalta la nostra periferia industriale, quella di Porto Marghera, un’area di 2200 ettari, per anni cuore produttivo del nostro territorio adesso lasciata al degrado.

    Lo fa con due progetti speciali: Reporting from Marghera, un allestimento che racconta come 12 grandi città del mondo abbiano affrontato il tema della trasformazione delle aree industriali con progetti di riconversione e recupero di aree abbandonate. E Up! Marghera on stage, la mostra realizzata da 10 fotografi e 8 architetti, sul passato, presente e futuro di Porto Marghera, proponendo ques'area come luogo ideale per la nascita di una 'nuova Manhattan', sviluppata in altezza.

    Queste due esposizioni offrono contributi alla conoscenza e all'analisi, sollecitano riflessioni, rivitalizzano il dialogo tra architettura e società civile, invitano a cogliere e ad interpretare la realtà aprendo la strada, nella scarsità di risorse che caratterizza il nostro tempo, a processi di sperimentazione per costruire un'identità collettiva, migliorare la vita delle persone e garantire un futuro di crescita alle nuove generazioni.

Argomenti: 

Unisciti al canale Telegram del Comune di Venezia

Top