
Venezia ospita le voci del Coro dell’Università di Musica Elisabeth di Hiroshima per commemorare gli 80 anni dal bombardamento atomico. Un concerto per ricordare il tragico anniversario, ma anche per rendere omaggio e rinsaldare il patto di amicizia sottoscritto dalle due città a Ca' Farsetti nel 2023.
L'appuntamento è per lunedì 4 agosto nella Sala San Leonardo (Cannaregio) dove dalle alle ore 17, nell'ambito della mostra fotografica in memoria del bombardamento del 6 agosto 1945, si esibiranno gli studenti dell'Università cattolica giapponese. Il concerto è gratuito e aperto alla cittadinanza fino a esaurimento posti. Nel corso della cerimonia sarà data lettura di un messaggio di ringraziamento del sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui.
"Il patto di amicizia tra le città di Venezia e di Hiroshima, nato con l'impegno comune di promuovere la pace nel mondo, oggi è una testimonianza viva e credibile che il dialogo e la fratellanza sono strade percorribili per avvicinare culture e popoli diversi - dichiara il sindaco Luigi Brugnaro dando il benvenuto agli studenti giapponesi in arrivo a Venezia - E' un messaggio di speranza che oggi, nel sempre più complicato e pericoloso contesto geopolitico, deve trovare eco in tutte le sue forme: la musica, l'arte e tante altre iniziative culturali che possono trasformarsi in ponti di riconciliazione e di pace. Con la città di Hiroshima, geograficamente lontana, ma unita dai valori della libertà e del rispetto degli altri, vogliamo essere attori ed esempio per il mondo di un futuro che si fonda sul rispetto".
Quello con Hiroshima e il Paese del Sol Levante è un legame di lunga data che Venezia ha rinnovato lo scorso mese di aprile aprendo l'esposizione del Padiglione Italia all'Expo di Osaka. Lo stesso sindaco Brugnaro ha ricevuto dall’Imperatore giapponese l'onorificenza “L'Ordine del Sol Levante, Raggi d'Oro con Rosetta”.
La Città di Venezia si unirà poi al ricordo della prima bomba atomica esplosa il 6 agosto 1945 su Hiroshima, che sarà celebrato al parco della Pace di Hiroshima, insieme alle altre città gemellate e agli hibakusha (sopravvissuti).