A distanza di un anno dall'adozione della delibera, l'ok dell'Aula risale al 14 dicembre 2023, il Consiglio comunale ha approvato nella seduta odierna la variante del Piano degli Interventi relativa all’adozione di una nuova disciplina urbanistica per le aree decadute. Il provvedimento, nell’ambito di quanto disposto dalla Legge regionale 23 aprile 2004 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”, prevede la ripianificazione e la riorganizzazione di alcune aree la cui previsione urbanistica è decaduta in conseguenza dell’art. 18 comma 7 della L.R. 11/2004 e delle aree destinate a Edilizia Residenziale Pubblica mai attuate.
Il provvedimento modifica la modalità di trasformazione di queste parti di territorio, definendo dei criteri predeterminati per la presentazione di qualsiasi proposta di accordi pubblico/privati o di varianti urbanistiche che, oltre a ridurre il consumo di suolo in coerenza con le politiche regionali, prevedano di migliorare il tessuto edilizio esistente e di realizzare nuove edificazioni rispondenti agli attuali standard di costruzione ecosostenibile, di favorire interventi di qualità architettonica, il tutto nel rispetto delle aree naturali esistenti e di futura realizzazione, al fine di raggiungere gli obiettivi di qualità e resilienza in grado di contrastare i fenomeni negativi conseguenti ai cambiamenti climatici.
Al fine di adeguarsi ai nuovi indirizzi della pianificazione di livello sovraordinato ed in particolare della L.R. 14/2017 sul contenimento del consumo di suolo, la variante si pone anche l’obiettivo di distribuire in un tempo più lungo, ovvero nell’orizzonte del 2050, le nuove edificazioni previste dal PAT, al fine di recuperare tessuto areale naturale attraverso la riduzione delle cubature previste e il rafforzamento delle politiche di riuso degli edifici dismessi, ricalibrando inoltre le dotazioni di servizi alla popolazione e assicurando un maggiore equilibrio tra gli ecosistemi e le attività antropiche nel territorio.
Con la variante si intende affrontare anche il tema della ripianificazione delle aree destinate a Edilizia Residenziale Pubblica, definendo una politica che, oltre a proseguire negli interventi di recupero del patrimonio esistente, si concretizza nell’individuazione di criteri che, nell’assecondare le istanze di sviluppo delle proposte di accordi pubblico/privati o di varianti urbanistiche, prevedano la possibilità di cessione di aree o la realizzazione di edifici da destinarsi a Edilizia Residenziale Pubblica.