Il Comune di Venezia ha ottenuto un prestigioso riconoscimento per il servizio di mensa scolastica. Venezia è stata premiata per la buona pratica che vede l’impiego delle stoviglie portate da casa. “Una soluzione – hanno spiegato i promotori - che vede le famiglie compartecipare nell’organizzazione del servizio riducendo i costi del servizio, ma anche i costi ambientali, evitando l’uso di stoviglie compostabili che generano altri rifiuti o evitando l’impiego di energia per lavaggi con stoviglie industriali”.
A ritirare il riconoscimento questa mattina, a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, è stata l’assessore alle Politiche educative Laura Besio nell’ambito del “Summit della mensa scolastica sana, sostenibile e opportunità per il Paese". L’ iniziativa è stata promossa da Foodinsider, che ogni anno monitora lo stato del servizio di ristorazione scolastica per identificare modelli virtuosi e best practice; realtà virtuose che diventano benchmark di riferimento per quelle Amministrazioni che vogliono migliorare la qualità del servizio a scuola.
Nel ringraziare gli organizzatori del summit a nome dell’Amministrazione comunale e di Ames, azienda Multiservizi che gestisce a Venezia tutta la filiera della ristorazione scolastica, l’assessore Besio ha dichiarato nel corso del suo intervento: “L'idea di chiedere alle famiglie di portare le stoviglie da casa nasce quando ancora l’impatto ambientale generato dal servizio era un argomento di nicchia, ma Venezia è una città notoriamente fragile, che più delle altre rischia di subire le conseguenze del cambiamento climatico e dell'innalzamento dei mari. Forse è per questo che è stata portata ad essere da sempre attenta al tema della sostenibilità ambientale, anche delle mense scolastiche. La volontà era non solo ridurre il consumo di plastica e di rifiuti che sarebbero andati a smaltimento, ma anche l'impronta idrica delle mense, in termini di consumo e di inquinamento delle acque. A questa si aggiungono anche altre scelte per accrescere la sostenibilità ambientale delle nostre mense: da sempre, per esempio, nei refettori si consuma l'acqua di rubinetto. Il COVID ha obbligato il Comune a eliminare le caraffe da qui la decisione di dotare ogni bambino di una borraccia in alluminio. Una soluzione che è piaciuta così tanto, che anche ora, quando finalmente le caraffe sono tornate sulle nostre tavole, molti bambini preferiscono continuare a usare la borraccia.
Ma il Covid - ha aggiunto l’assessore - ha fatto emergere in maniera prepotente anche la necessità di rendere la mensa scolastica socialmente sostenibile. Davanti alle crescenti difficoltà economiche di centinaia di famiglie, nelle primavera del 2021 abbiamo avviato, in collaborazione con altri soggetti pubblici e associazioni del terzo settore, un progetto di raccolta delle eccedenze nelle scuole.
La rigenerazione delle eccedenze recuperate consente la preparazione di circa 140 pasti al giorno (2.800 pasti al mese), serviti a persone in situazione di svantaggio socio-economico che si rivolgono agli enti caritatevoli del territorio per la soddisfazione dei propri bisogni primari. Senza contare la riduzione di emissione nell'ambiente di CO2 che questo recupero comporta.
Garantire una mensa sostenibile, che guarda al futuro del pianeta – ha detto infine l’assessore Besio - significa anche promuovere il consumo di prodotti a basso impatto ambientale: biologico, legumi, fresco, riduzione delle carni rosse sono solo alcune delle sfide che il Comune di Venezia ha raccolto e sta cercando di portare avanti, anche attraverso iniziative che educhino i bambini e le loro famiglie ad alimentarsi con cibo sano”.