La maestria di Vittore Carpaccio fa ritorno a Palazzo Ducale con “Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni”

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locandina
 

La maestria di Vittore Carpaccio fa ritorno a Palazzo Ducale con “Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni”

17/03/2023

È stata inaugurata qualche settimana fa la mostra monografica “Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni”, allestita nell’Appartamento del Doge di palazzo Ducale, che sarà visitabile dal 18 marzo al 18 giugno prossimo. La mostra è organizzata da Fondazione Musei Civici e dal Comune di Venezia in collaborazione con la National Gallery of Art di Washington, ed è a cura di Peter Humfrey, con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer.

La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 ca – 1525/26 ca) celebra la Venezia del tardo Quattrocento, periodo in cui la Serenissima dominava un vasto impero marittimo-commerciale e fioriva come grande centro di cultura. Regista-scenografo dalla particolare propensione per il poetico e il fantastico, Carpaccio riesce a trasportare le storie sacre dei cicli narrativi realizzati per varie confraternite nella vita vera, all’interno di fantastici scenari arricchiti di infiniti dettagli e riferimenti contemporanei all’ambiente e alla società della sua straordinaria città. Così le sue opere, forse più di quelle di altri artisti veneziani del Rinascimento, ci restituiscono l’essenza stessa della “venezianità”, ossia lo spettacolo sfarzoso e la mitologia della Repubblica Serenissima, al suo apogeo economico e culturale.

La monografica propone ben 70 opere del celebre artista, di cui 42 dipinti e 28 disegni, sei dei quali sono recto/verso, per cui le opere da ammirare nel complesso salgono a 76. Sono state riunite soprattutto opere oggi in musei e collezioni internazionali, oppure in chiese degli antichi territori della Serenissima, dalla Lombardia all’Istria e alla Dalmazia, nell’ottica di illustrare la varietà e l’altezza della pittura di Carpaccio, seguendone anche l’evoluzione.

All’interno del percorso espositivo lo spettatore si confronterà inoltre con un’opportunità davvero unica: ammirare, finalmente riunite, le due parti di una scena compiuta ed unitaria, ma separate in circostanze sconosciute verso la fine del Settecento. Si tratta delle “Due dame” del Museo Correr, possedute a Venezia da Teodoro Correr, e de “La caccia in Laguna”, oggi patrimonio del Getty Museum di Malibu. Carpaccio le aveva raffigurate entrambe su quella che, in origine, quasi certamente era un’anta di porta a soffietto posta tra i due ambienti di un raffinato, privatissimo interno veneziano.

La riunione delle due parti della magnifica opera ha anche fornito l’occasione di apportare un intervento tecnologico di particolare interesse, frutto della collaborazione tra i Musei Civici e l’Istituto Italiano di Tecnologia, con l’obiettivo di integrare con sempre maggior efficacia l’innovazione tecnologica nelle pratiche di conservazione e valorizzazione museale.

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