Ucraina: un anno dopo. Il bilancio del Comune sul sistema di accoglienza e integrazione dei cittadini ucraini ospitati in città

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Conferenza Ucraina
 

Ucraina: un anno dopo. Il bilancio del Comune sul sistema di accoglienza e integrazione dei cittadini ucraini ospitati in città

24/02/2023

A un anno dall'inizio del conflitto in Ucraina il Comune di Venezia traccia il bilancio sull'attività di accoglienza dei circa 15mila profughi che hanno trovato assistenza e ospitalità nel territorio comunale. A presentare i numeri della macchina organizzativa entrata in funzione il 24 febbraio 2022 sono stati il vicesindaco con delega alla Protezione civile, Andrea Tomaello, gli assessori alle Politiche educative Laura Besio e alla Coesione Sociale Simone Venturini, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nel Municipio di Mestre.

All'incontro hanno preso parte anche il direttore della Coesione sociale del Comune di Venezia, Danilo Corrà, Stefano Enzo, responsabile della Caritas diocesana, e il console onorario Ucraino per le Tre Venezie, Marco Toson.

"La Protezione civile del Comune di Venezia, con il gruppo dei volontari, ha fornito un grande aiuto fin dall'inizio dell'emergenza" ha detto Tomaello. La stazione ferroviaria di Mestre è stato uno dei principali snodi ferroviari utilizzati dai profughi per raggiungere il nostro territorio o per raggiungere altre destinazioni. Al binario 1 è stato allestito un gazebo dotato di prese elettriche, brandine e generi di primo conforto dove i numerosi profughi in transito hanno potuto ristorarsi e chiedere informazioni. Tutta la città si è davvero mobilita con un grande trasporto emotivo".

"È stato uno sforzo notevole, la Protezione civile ha fornito anche assistenza alla Polizia Ferroviaria nelle attività di identificazione dei profughi - ha aggiunto il vicesindaco  -  L'attività di supporto ha visto impegnati i volontari anche nella Questura di Marghera dove è stato allestito un 'ufficio esterno', con tende complete di impianti elettrici e di illuminazione, e un’area di attesa, grazie all’impiego di gazebo e sedute, e dove è stata supportata la regolamentazione degli accessi. La nostra speranza è che il conflitto termini al più presto, ma siamo pronti a garantire assistenza al popolo ucraino finché ci sarà bisogno del nostro aiuto".

I volontari, coordinati dall’Ufficio che era in costante contatto con Prefettura, Regione e Città metropolitana, hanno gestito il trasferimento di 1.196 persone, con gli automezzi al loro disposizione, percorrendo oltre 18.900 chilometri. I volontari, impiegati nelle diverse attività, sono stati oltre 500 (per un totale di 8.690 ore di impiego), dal 4 marzo al 29 giugno quando, vista la netta diminuzione degli arrivi, la Regione ha ritenuto non più necessario l’impiego del volontariato della Protezione Civile.

Ad oggi i rifugiati presenti sul territorio comunale sono 724 di cui 424 adulti, 58 minori di età compresa tra 0-6anni, 148 tra 7-16 anni, 94 di età 16-18.

"Nella grande macchina organizzativa a più mani che si è attivata con lo scoppio del conflitto un anno fa - ha aggiunto Besio - una particolare attenzione è stata riservata ai servizi educativi, di istruzione e ricreativi. Questo perché, soprattutto all'inizio dell'emergenza, il grosso esodo è stato costituito da mamme e bambini e quindi si poneva il tema di donare ai bambini sradicati dalla loro terra uno spazio di distrazione, una valvola di sfogo e anche uno spazio di integrazione con i propri coetanei. Come Comune ci siamo attivati facendoci carico di un impegno economico che ha riguardato le iscrizioni agli asili nido e alle scuole per l'infanzia comunali, ma anche la gratuità delle rette della mensa scolastica e dello scuolabus, oltre che le cedole librarie. Con la chiusura delle scuole si è aggiunto un impegno che ha riguardato i centri estivi convenzionati, che sono stati frequentati da una quarantina di bambini - ha aggiunto Besio - Con la ripartenza dell'anno scolastico in corso, abbiamo ribadito il nostro impegno integrandolo con l'acquisto del materiale scolastico anche per chi frequenta le scuole secondarie paritarie e statali. Nonostante non ci fossero indicazioni precise, su impulso del sindaco Luigi Brugnaro fin dall'inizio c'è stato un grande impegno che ci ha visti subito tutti attivi attorno a un tavolo per pianificare gli interventi da attivare in emergenza. Quello che è stato fatto è la testimonianza del grande cuore e della grande solidarietà che storicamente Venezia ha sempre dimostrato".

"I numeri dicono che Venezia è stata tra le prime città in Italia per capacità di accogliere e di integrare - ha detto Venturini - Sono centinaia le famiglie ucraine che sono passate per Venezia. Molte sono ancora qui, tante sono pienamente integrate: i bambini frequentano le scuole della città, i genitori lavorano. C'è la possibilità di continuare questo tipo di percorso insieme. Oggi il ricordo va ai primi giorni dell'accoglienza, in cui bisognava trovare una situazione di ricovero emergenziale per tantissime persone che arrivavano di notte dopo essere scappate dalla guerra, le riunioni operative coordinate dal sindaco che fin dal primo giorno ha voluto attivare una macchina organizzativa senza precedenti che è stata presa come esempio da altre città italiane. È stato un anno impegnativo, vogliamo ringraziare tutte le persone che hanno lavorato nel Comune e con il Comune per ottenere questi risultati".

Il console Marco Toson di rientro dall'Ucraina ha voluto partecipare alla conferenza stampa evidenziando quanto è stato fatto dal Comune di Venezia nei confronti della popolazione Ucraina. Infine la parola è passata a Katerina, giovane ucraina, che un anno fa è arrivata a Venezia e che ha deciso di proseguire gli studi in città, iscrivendosi all'Università Ca' Foscari, con la speranza che la guerra possa terminare al più presto.

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