Il prefetto Vittorio Zappalorto, il sindaco della Città metropolitana di Venezia Luigi Brugnaro, il direttore generale dell’Ulss3 Serenissima Edgardo Contato e dell’Ulss4 del Veneto Orientale Mauro Filippi hanno incontrato oggi in video conferenza i sindaci degli altri 43 comuni metropolitani per condividere le prime linee guida sulle modalità di accoglienza dei profughi in arrivo dall’Ucraina.
“La situazione ad oggi non è ancora critica e i profughi giunti finora, soprattutto donne e bambini, sono state ospitate da famiglie di ucraini presenti sul territorio che si sono organizzati con le proprie reti – ha spiegato il prefetto Zappalorto -. Il fenomeno, però, inizia ad essere sempre più consistente. D’ora in avanti dobbiamo evitare di avere situazioni di confusione, quindi è necessario che gli ucraini già residenti che vogliono andare a prendere dei parenti in fuga lo facciano, ma prima avvisino il sindaco e le forze dell’ordine del comune dove sono residenti, per predisporre l’accoglienza con Ulss e territorio”.
Per questa prima fase, la Prefettura intende favorire l’accoglienza diffusa, in quanto si tratta soprattutto di donne e bambini. Ci sarà bisogno non solo di vitto e alloggio ma anche dell’avvio del percorso scolastico per i minori.
Le Ulss hanno messo a disposizione i centri per i tamponi e per i vaccini, per uno screening sanitario veloce nei giorni subito dopo l’arrivo, passaggio indispensabile per fornire i green pass a chi arriva nel nostro territorio e non ne ha uno.
“Il Comune di Venezia sta predisponendo un vademecum e un canale dedicato sul sistema “Dime 041041” da mettere a diposizione delle famiglie che entrano in contatto con le persone che hanno bisogno di assistenza e informazioni nel quale saranno contenute le domande e le risposte su come fare per offrire ospitalità ai profughi ucraini – ha aggiunto il sindaco Brugnaro -. Un modello che, su invito della Prefettura, verrà condiviso anche con gli altri comuni della Città metropolitana. Nei giorni scorsi il Comune di Venezia ha già individuato 40 posti in strutture dedicate e messo a disposizione mediatori culturali per ogni necessità collegata all’emergenza”.
Sempre secondo i dati della Prefettura ci sono 5mila ucraini sul territorio metropolitano che sono disponibili a prestare la loro opera per affrontare questa emergenza. "Servono mediatori culturali che aiutino nelle traduzioni e nel dare informazioni alle persone in arrivo – è stato, infine, l’invito rivolto ai sindaci da Zappalorto -. Il consiglio per tutti i Sindaci è di chiedere la disponibilità a prestare volontariamente il loro contributo. Il resto dell’organizzazione lo metteremo a punto nei prossimi giorni con una cabina di regia”.