“Reinventare l’urbanistica e l’architettura per l’era climatica”: oggi l’assessore De Martin all’apertura del convegno di C40 Cities

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un momento del convegno
 

“Reinventare l’urbanistica e l’architettura per l’era climatica”: oggi l’assessore De Martin all’apertura del convegno di C40 Cities

28/05/2025

L’assessore comunale all’Ambiente e all’Urbanistica, Massimiliano De Martin, è intervenuto questa mattina all’apertura dei lavori della due giorni “Reinventing urbanism and architecture for the climate era” organizzata da C40 Cities e che si è svolta nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, nell’ambito degli appuntamenti collaterali della Biennale Architettura. C40 è una rete globale di circa cento sindaci delle principali città del mondo, uniti per affrontare la crisi climatica.

La Biennale Architettura, in questo contesto, funge da forum globale per esplorare le sfide e le tendenze dell’architettura e dell’urbanistica, con particolare attenzione alla sostenibilità, all’urbanizzazione e all’equità sociale. Attraendo centinaia di migliaia di visitatori tra professionisti, rappresentanti governativi e grande pubblico, la Biennale rappresenta un punto di riferimento del dibattito globale su architettura e urbanistica e C40 organizza questo appuntamento di due giorni per discutere del modo in cui si possono costruire, pianificare e progettare le città con lo scopo di trasformare l’ambiente urbano rispetto ai cambiamenti climatici, alla crisi abitativa e alle sfide moderne. 

“Venezia è una città che nei secoli ha saputo adattarsi ai cambiamenti in modo resiliente – ha affermato l’assessore De Martin – e ancora oggi dimostra questa sua peculiare caratteristica. Basti pensare al Mose, la più grande opera al mondo di ingegneria idraulica che, dopo anni di gestazione, oggi salva Venezia dalle acque alte. Dall’ottobre 2020, quando è entrato in funzione, ad oggi, le sue barriere si sono alzate 103 volte, evitando enormi danni e disagi. Per la prima volta i veneziani possono riporre gli stivali di gomma e usufruire anche dei locali al piano terra delle loro abitazioni che, prima dell’impiego del Mose, venivano allagati ad ogni acqua alta.

Un’altra grande opera che verrà realizzata, in una città che non ha le fognature, è la condotta fognaria che partirà da Sant’Elena, attraverserà il Lido e Pellestrina per arrivare a Fusina. Fondamentale poi per la salvaguardia della città è la gestione delle foci dei 6 fiumi che entrano nella Laguna di Venezia, un ambiente che è sempre stato antropico: se il corso dei fiumi non fosse stato deviato e controllato la laguna oggi sarebbe interrata. Voglio infine ricordare l’impiego di motori ibridi per le imbarcazioni e la variante urbanistica che ci consentirà di creare a Marghera un centro per produrre, stoccare, distribuire e utilizzare l’idrogeno”. 

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